Vita del Santo
Quasi un santo senza identità, Valentino da Terni. Di lui possediamo solo due fonti, pochissime righe per comprendere qualcosa in più della sua figura. La notizia più antica relativa al culto di san Valentino è contenuta nel Martirologio Geronimiano. Viene considerato il fondatore della comunità di Terni oltre che primo vescovo della città. La sua missione evangelizzatrice arrivò sino a Roma, dove subì il martirio. Valentino possiede un nome familiare a molti per il legame tra la sua memoria liturgica e la festa degli innamorati. Il legame tra il santo e il sentimento dell’amore è antico, derivato dalla sua biografia e dalla tradizione tramandata nel tempo. Solo nel 496, papa Gelasio I santificò il patrono di Terni come protettore degli innamorati e degli sposi. Infatti, secondo la tradizione, il vescovo Valentino, superando le difficoltà e gli ostacoli di un amore nato tra persone di fedi diverse, aveva unito in matrimonio una donna cristiana, Serapia, con un legionario pagano, Sabino, suscitando l’ira dell’imperatore che l’aveva poi condannato a morte. In realtà l’istituzione della festa di san Valentino servì alla Chiesa per sostituire i rituali pagani della fertilità, che si svolgevano nella stessa data con la scabrosa celebrazione dei Lupercali (una ricorrenza dedicata al Fauno Luperco, divinità licenziosa e difforme dai valori cristiani dell’amore), con una manifestazione religiosa consacrata all’amore sponsale. Prima che si diffondesse la fama di protettore degli innamorati, san Valentino era universalmente considerato protettore degli epilettici. Una devozione collegata alla tradizione della miracolosa guarigione da lui operata dal figlio del maestro di retorica latina Cratone, affetto da “male comiziale”. Inoltre, lo stesso tipo di martirio subito dal vescovo di Terni, la decapitazione, era emblematicamente indicativo del fatto che, con la perdita della testa ritenuta comunque la sede da cui originava il male, il valore taumaturgico del santo contro l’epilessia assumesse una maggiore importanza.
Agiografia
Monsignor Vincenzo Paglia, vescovo della diocesi ternana dal 2000 al 2012, sentì il bisogno di approfondire la figura di san Valentino da diversi punti di vista, esulando dalla visione spesso stereotipata associata alla sola festa dell’amore. «Sin dal mio arrivo, mi resi immediatamente conto della forza del legame tra la città e il suo protettore. Il legame tra san Valentino e il capoluogo umbro ha una forza storica che va compresa e sempre ravvivata. Mi resi conto di questa potenzialità tutta da riscoprire e da valorizzare come forza propulsiva. Tanto più che il santo non era più conosciuto nella sua città e la notorietà era data da quel suo essere il “protettore” degli “innamorati”. È bella la tradizione delle centinaia di fidanzati che vengono in pellegrinaggio a Terni per la festività liturgica di san Valentino, il 14 febbraio, per celebrare la “festa della Promessa”. Sono giovani di diverse parti del mondo che si ritrovano in una celebrazione piena di significato per la loro vita. Sono coppie che hanno deciso di sposarsi entro l’anno che giungono al santuario di san Valentino per chiedere la sua benedizione sulle prossime nozze. Ma san Valentino non è solo il santo “dei fidanzati”: la sua devozione va ben oltre ed è diffusa soprattutto presso gli ortodossi e gli anglicani sia come martire che come taumaturgo e in altre parti è considerato altresì protettore degli animali, degli agrumeti e persino degli epilettici. Sentivo altresì l’urgenza sia sul piano religioso che civile di un approfondimento. A me sembrava riduttivo e fuorviante affiancare san Valentino a un sentimento romantico».
Intervista impossibile di Monsignor Francesco Antonio Soddu al Santo
Aiutami a parlare ai ragazzi dell’amore: come educarli a vivere i primi grandi innamoramenti, quelli che scaldano il cuore?
Caro Francesco Antonio, come tu sai, nella mia lunga vita ho vissuto solo per un unico grande amore, quello per il Signore Gesù. È lui che ha segnato la mia vita, la mia fede, il mio ministero di vescovo della nostra città di Terni. È anche lui, inoltre, da cui proviene ogni forma di amore vero, pieno e sano. Ti consiglio di aiutare i tuoi ragazzi a conoscere, ad amare sempre più Gesù e a rimanere nel suo amore, cosicché, quando anche per loro arriveranno i primi innamoramenti, sappiano confrontare, costruire e verificare le loro prime relazioni con l’Unico che ci ha insegnato cosa significa Amare.
Aiutami a parlare ai fidanzati dell’amore: come si impara a non bruciare le tappe in una relazione affettiva?
Non so se ti ricordi di Cerimone, il figlio del grande retore romano Cratone, presso il quale ero stato chiamato perché affetto da una gravissima patologia, che lo aveva reso completamente immobile… Ecco, a volte, nei giovani e nei fidanzati, la relazione d’amore quasi si blocca, dopo un’iniziale e intenso momento passionale. È un amore quasi “tossico” che impedisce la crescita, l’apertura all’altro e la sua accoglienza. Il Signore mi concesse di ottenere la guarigione di Cerimone, grazie alla fede e alla preghiera della sua famiglia e dei suoi amici; così anche una coppia, che vuole crescere nell’amore e non bruciarsi, cresca anche nella fede e si circondi di amici veri e buoni che preghino per entrambi.
Aiutami a parlare agli sposi dell’amore: come si fa a rimanere centrati sul rapporto di coppia senza trascurare i figli e il resto del mondo?
Tu sai, carissimo, che per la mia fedeltà al Signore Gesù e alla Chiesa ci ho “rimesso la testa”: chi ama è fedele. Così anche gli sposi crescano nella fedeltà reciproca, nella continua accoglienza di chi hanno accanto, in primo luogo del proprio coniuge, poi dei figli e il resto; anche se questo costa a volte fatica e disagio. Siano sempre fedeli e accoglienti nell’amore, con lo stupore di chi riconosce, nel proprio rapporto di coppia il segno/sacramento dell’amore fedele di Dio all’umanità.
Aiutami a parlare agli anziani dell’amore! Il corpo invecchia, il cuore no: come possiamo spiegarlo ai nostri sposi anziani?
Su questo, caro Vescovo Francesco, fammi essere chiaro. Tu sei ancora giovane nel corpo e nell’episcopato! Ricorda che a me il Signore ha concesso di dare nella vecchiaia i più bei frutti. È da anziano vescovo che incontrai, come dice la leggenda, i due fidanzati che bisticciavano e dando loro una rosa li educai al rispetto reciproco e alla comune accoglienza dell’altro; è da novantenne che, da Terni, mi misi in cammino verso Roma, verso la casa di Cratone, mosso sì dalla pietà per il povero suo figlio ammalato, ma soprattutto dall’ansia di annunciare il Vangelo a quella famiglia; e lì, per questo, venni giustiziato, per non essere più uno scomodo testimone dell’amore di Cristo. Non temano gli anziani di vivere e testimoniare l’amore!
Segni iconografici distintivi
E’ ritratto con le insegne episcopali in atto benedicente (croce, anello, mitria, pastorale) e la palma del martirio. Talvolta viene raffigurato insieme ad una piccola figura sdraiata, un epilettico.
Tradizione gastronomica legata al culto
E’ celebrato dalle coppie con cene romantiche e vari doni, tra cui confezioni di cioccolatini o biscotti tipici: baci di Assisi, baci di dama, baci di San Valentino, ciambelle degli sposi, maritozzi e sospiri di Bisceglie.
Curiosità
A Terni, luogo di pellegrinaggio per gli innamorati, viene organizzata ogni anno la “Festa della promessa dei fidanzati”, alla quale partecipano come da tradizione le coppie che si sposeranno entro l’anno. Durante la celebrazione il vescovo di Terni impartisce alla coppia la benedizione del Signore.
Preghiere a San Valentino
O glorioso san Valentino,
che sul Vangelo di Cristo hai realizzato il desiderio di una vita straordinaria,
coerente fino al martirio,
ti veneriamo pastore e maestro della fede, padre dei poveri e difensore dei deboli;
volgi il tuo sguardo su noi che fiduciosi ci rivolgiamo a te,
affinché le nostre preghiere siano accolte e benedette da Dio.
Proteggi le nostre famiglie:
fa’ che si edifichino e crescano nell’amore autentico e nel rispetto reciproco.
Il tuo esempio sia luminoso faro ai ragazzi e ai giovani:
da te attingano le sane e profumate virtù per seminare al presente i germi essenziali di un futuro migliore, fondato sulla giustizia e la pace.
Guarda e sostieni, mediante la carità condivisa,
quanti vivono nell’incertezza la quotidiana fatica della precarietà.
Abbraccia con tenero vigore le deboli membra di chi soffre nel corpo e nello spirito
e sostieni coloro che si adoperano per soccorrere ogni forma di umana fragilità.
Stendi il tuo manto di padre sulla nostra città:
da te sostenuta sappia resistere al male
e ciascuno si impegni attivamente per la costruzione del bene.
Infine, o san Valentino, affidiamo al tuo vigile cuore le necessità della nostra diocesi:
per tua intercessione arrivino a Dio
e dalle mani della Vergine Santa ritornino a noi rinsaldate,
e così poter camminare uniti con gioia incontro al Signore. Amen.
(di mons. Francesco Antonio Soddu)
O Signore,
nel mio cuore, si è acceso l’amore
per una creatura che anche tu conosci e ami.
Fa’ che io non sciupi questa immensa ricchezza,
che tu mi hai messo nel cuore:
insegnami che l’amore è un dono e non può mescolarsi con nessun egoismo,
che l’amore è puro e non può stare con nessuna bassezza,
che l’amore è fecondo e deve, fin da oggi,
produrre un nuovo modo di vivere in me e in chi mi ha scelto.
E per intercessione di san Valentino
rendici degni l’uno dell’altro, rendici l’uno all’altro di esempio e aiuto.
Preparaci al matrimonio, alla sua grandezza, alle sue responsabilità,
così che fin d’ora le nostre anime posseggano i nostri corpi e regnino nell’amore. Amen.
(di Autore Anonimo)
Fonti
- I santi del giorno ci insegnano a vivere e a morire, Luigi Luzi, Shalom Editrice.
- Il grande libro dei santi, dizionario enciclopedico diretto da C. Leonardi, A. Riccardi, G. Zarri, San Paolo Editore.
- I santi secondo il calendario, prefazione di Gianfranco Ravasi, edizioni Corriere della Sera.
- San Valentino. Il profilo e l’immagine, Giuseppe Cassio - Edoardo D’Angelo, Campisano Editore.
- San Valentino, Giuseppe Cassio, Elledici Editore.