Vita del Santo
Figlio di Calpornio, funzionario pubblico e diacono, a soli sedici anni l’adolescente e benestante Maewyn Succat – questo il nome con cui Patrizio fu battezzato – venne fatto prigioniero dai pirati irlandesi e portato al loro Paese. Venduto come schiavo, fu obbligato dal padrone a pascolare le pecore: ma fu proprio nella solitudine dei pascoli che Patrizio ritrovò Dio e si immerse nella preghiera. Dopo diversi tentativi di fuga, riuscì a scappare e raggiungere le coste della Gallia per poi fare ritorno dalla sua famiglia. Perseguì strenuamente il forte desiderio di tornare in Irlanda per diffondere la fede cristiana, anche allo scopo di aumentare la conoscenza della lingua latina. Si dedicò anima e corpo alla lettura delle Sacre Scritture e si preparò al sacerdozio ad Auxerre, sotto la guida di san Germano. Nel 432, da vescovo, venne mandato in Irlanda dal Papa, come da suo proposito: istituì la gerarchia ecclesiastica e ottenne molte conversioni, ma la sua fede, unita alla grande capacità organizzativa, portò anche altri frutti. Patrizio, infatti, fondò scuole e costruì chiese e monasteri, lottando contro gli eretici pelagiani: «Il Signore mi ha fatto il dono inestimabile di rigenerare in lui con la mia opera molti popoli e di portarli alla pienezza della vita cristiana». Scrisse la “Confessione”, un vero e proprio documento autobiografico giunto fino a noi, tra le cui pagine narrò nel dettaglio e con grande intensità la sua vita e la difficile esperienza di evangelizzatore: «Dirò come il clementissimo Iddio mi liberò spesso dalla schiavitù e dagli innumerevoli pericoli in cui la mia vita corse grave rischio, senza parlare delle insidie molteplici, che non saprei esprimere a parole. E non vorrei nemmeno infastidire i lettori».
Agiografia
In Irlanda, la figura di Patrizio non rappresenta solo quella di un patrono, ma sfiora quella di un vero e proprio eroe nazionale. A lui sono dedicate ben 150 chiese, a dimostrazione del grande attaccamento ma anche dell’estrema gratitudine verso un uomo che seppe dimostrare profondo rispetto degli usi e dei costumi irlandesi. Oggi, il “St. Patrick’s Day” in Irlanda è la festa più importante dell’anno, con tutta l’isola che si colora di verde e si anima di feste e parate. Il 17 marzo rappresenta un motivo in più per stare assieme in famiglia oppure scherzare e ridere in allegria con gli amici. Intorno alla figura di Patrizio circolano diverse leggende che lo rendono tra i santi più popolari del Medioevo: si narra che per persuadere coloro che non credevano nell’Inferno, scavò una buca nel terreno dalla quale fece sentire agli increduli i lamenti disperati dei dannati. Un abisso idealmente legato anche a un luogo molto noto in Italia, il pozzo di san Patrizio a Orvieto. Fu progettato da Antonio da Sangallo, per volere di papa Clemente VII, rifugiatosi nella città umbra durante il sacco di Roma del 1527. Realizzato a chiocciola su ispirazione vaticana, il pozzo rappresenta una delle opere sotterranee più geniali nella storia dell’architettura italiana. Nacque per l’approvvigionamento idrico esclusivo della rocca papale, fu poi frequentato dai frati del vicino convento dei Servi di Maria per fare penitenza, e assunse la sua definitiva denominazione proprio a ricordo della caverna di san Patrizio.
Intervista impossibile di Monsignor Gualtiero Sigismondi al Santo
Qual è la sfida più grande nella trasmissione della fede in un mondo sempre più scristianizzato?
La crisi di fede che investe l’Occidente ha segnato la svolta da un cristianesimo sistemato in una cornice sociale ospitale a un cristianesimo di minoranza, o meglio, di testimonianza. In questo frangente occorre promuovere il passaggio dagli “eventi” agli “ambienti”, “dalla pastorale del campanile a quella del campanello”, dall’irrigazione “a pioggia” delle iniziative di mantenimento a quella “a goccia” dei cammini di accompagnamento.
Quali indicazioni puoi darci, per vivere l’ambiente come il grande sacramento del creato?
Stupore e sobrietà sono i battiti di un cuore che palpita di fronte al creato. Stupore, anzitutto, inteso come capacità di riconoscere nella bellezza dell’opera della creazione il riflesso dello “splendore di bellezza” di Colui che l’ha plasmata. Lo stupore sarebbe un vago affetto se non si traducesse nel “vivere in questo mondo con sobrietà, con giustizia e con pietà” (Tt 2,11-12). Improntare a una maggiore sobrietà gli stili di vita e di consumo è uno stato di vigilanza che, oltre a custodire la casa comune, fa crescere le virtù e le opere della solidarietà.
Che cosa significa essere dannati? Perché Dio dovrebbe permetterlo?
Dio non vuole fare nulla senza la nostra libertà, ne vuole aver bisogno; al contrario, Satana, pur sobillandola, non può fare niente senza di essa. La libertà è un trampolino di lancio per tuffarsi nel mare infinito della volontà di Dio, ma può diventare anche un piano inclinato sul quale scivolare verso l’abisso del peccato. Il vessillo della croce rivela quanto Dio rispetti la libertà dell’uomo: il sangue di Cristo, Agnello senza colpa, è il prezzo della nostra libertà.
Cosa consiglieresti ai giovani per trasformare l’esperienza della solitudine in un’opportunità d’incontro e di ascolto interiore?
Riconciliarsi con il silenzio: questa è la sfida a cui le nuove generazioni non possono sottrarsi. Per sondare gli abissi del cuore, il caos dei pensieri, il groviglio dei desideri, le inquietudini dell’anima, non si può fare a meno del silenzio, del profondo silenzio, “atmosfera ammirabile ed indispensabile dello spirito”. Solo il silenzio rende possibile l’ascolto; esso insegna ad essere fermi nei buoni pensieri, intenti alla vita interiore, pronti a ben sentire le segrete ispirazioni di Dio e le esortazioni dei veri maestri.
Segni Iconografici distintivi
È ritratto solitamente con le insegne episcopali (croce, anello, mitria, pastorale). Talvolta, però viene raffigurato con i paramenti liturgici color verde.
Tradizione gastronomica legata al culto
Molte famiglie irlandesi si riuniscono, nel giorno in cui si fa memoria del santo, per gustare un pasto tradizionale, che spesso include piatti come lo stufato di manzo e cavolo, accompagnati da whiskey e dall’immancabile birra.
Curiosità
San Patrizio è il patrono e l’apostolo dell’Isola Verde, l’Irlanda. Ecco perché il verde è il colore della sua festa e la sua figura è legata nell’emblema nazionale irlandese, il trifoglio. Grazie ad un trifoglio, si racconta infatti, san Patrizio avrebbe spiegato agli irlandesi il concetto cristiano della Trinità, prendendo come esempio le tre foglie collegate ad un unico stelo.
Preghiere a San Patrizio
Sulla mia strada perigliosa, io,
San Patrizio, il servo di Dio,
invoco dall’alto l’amore del cherubino.
Oggi mi rizzo armato della forza dei cieli
la gloria del sole,
il fulgore della luna,
lo splendore del fuoco,
la rapidità dell’alba,
la velocità del vento,
la profondità del mare,
la corsa rapida della terra e
la solidità della roccia.
Avanzo per la mia strada
con la forza di Dio come appoggio.
Amen.
(di Autore Anonimo)
O san Patrizio vescovo,
inviato da Dio ai popoli dell’Irlanda come apostolo del Vangelo
e che dall’alto del tuo santuario guardi sulle nostre comunità,
continua su di noi la tua potente intercessione.
Rendi salda nella fede la nostra gioventù.
Conferma gli incerti, fortifica i deboli, aiuta gli anziani, conforta gli ammalati.
Benedici coloro che viaggiano con ogni mezzo sulle strade del mondo.
Fa che nelle nostre parrocchie regni concordia e pace
e liberaci dai pericoli dell’anima e del corpo.
Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.
Amen.
(di Autore Anonimo)
Fonti
- I santi del giorno ci insegnano a vivere e a morire, Luigi Luzi, Shalom Editrice.
- Il grande libro dei santi, dizionario enciclopedico diretto da C. Leonardi, A. Riccardi, G. Zarri, San Paolo Editore.
- I santi secondo il calendario, prefazione di Gianfranco Ravasi, edizioni Corriere della Sera.