Valtellina: comunità che fanno rete e la montagna vive
Valorizzare il territorio e costruire una rete di rapporti che possano migliorare la coesione sociale. È questa una delle scommesse di don Andrea del Giorgio, da un anno e mezzo parroco di Chiuro e Castionetto. «Con lui - dicono i parrocchiani - profondità e semplicità vanno di pari passo».«Don Andrea si è inserito nella nostra comunità con grande delicatezza e gradualità, ponendosi in ascolto di una parrocchia che aveva avuto lo stesso parroco per 35 anni» racconta Alfredo Bertolini, parrocchiano di Chiuro, moderatore laico del consiglio pastorale vicariale e presidente dell’Ucid Sondrio. «Abito qui da 42 anni – gli fa eco Antonella Simonini, catechista – e da quando è arrivato don Andrea sono molto più coinvolta in parrocchia: grazie al bel gruppo di collaboratori che si è creato abbiamo riaperto l’oratorio, chiuso da decenni, e speriamo di far ripartire anche altre attività».
Classe 1975, originario di Chiavenna, don Andrea si è laureato in Pedagogia e ha lavorato come educatore in un istituto guanelliano e poi come obiettore di coscienza nella comunità di recupero per tossicodipendenti fondata a Morbegno da don Diego Fognini, prima di essere ordinato prete nel giugno 2008. Vicario in diverse parrocchie della Valmalenco, dal settembre 2021 è responsabile della comunità pastorale costituita dalle parrocchie di Chiuro e della frazione di Castionetto.
Tra queste case in stile montano di legno e pietra, i tetti secolari che si intravvedono dalla strada panoramica che sale da Sondrio, vivono poco più di 2500 anime.
Anche qui la crisi demografica morde: si calcola che in trent’anni si sia passati dai 30mila giovani under35 del 1990 ai 20mila del 2020.
Ma Sondrio, con i suoi 180mila abitanti, conserva un vivace e dinamico tessuto di associazioni di ispirazione cristiana: da 12 anni don Andrea è anche assistente spirituale della Coldiretti, delle Acli e dell’Unione cristiana imprenditori dirigenti (Ucid) e insieme a loro anima da dieci anni il Tavolo di Camaldoli (fondato nel 2013 a Sondrio in occasione dei 70 anni dal celebre incontro nell’eremo toscano tra i protagonisti del cattolicesimo italiano), che ha elaborato una Carta dei valori montani come manifesto di
un modello di sviluppo della montagna da proporre alla società civile.
«Insieme a don Gian Paolo Romano, direttore della pastorale sociale e del lavoro della diocesi – spiega don Andrea – cerchiamo il più possibile di essere presenti sul territorio investendo sui rapporti umani con le persone e tra le associazioni, per poter poi magari costruire iniziative insieme: la Carta dei valori montani è uno dei progetti possibili». Così è nata anche la proficua collaborazione con le Acli, guidate dal 2020 da Bruno di Giacomo Russo, docente di Diritto costituzionale alla Bicocca, che ha potenziato il tesseramento e aperto vari sportelli per fornire orientamento e formazione ai giovani in cerca di lavoro e contrastare la dispersione scolastica con la riapertura di oratori e doposcuola. «Con la sua semplicità unita alla profondità – dice il costituzionalista – don Andrea è un dono per tutta l’associazione. Da anni conduciamo insieme tante attività di formazione civica e spirituale per rafforzare la cittadinanza attiva: con il suo contributo di pensiero e di azione, per noi don Andrea incarna gli enunciati della dottrina sociale della Chiesa».
(di Manuela Borraccino – foto gentilmente concesse da don Andrea del Giorgio)