Un’Italia che fa scuola
Non è un modo di dire: si chiama proprio "Italia" l'anziana signora (87 anni) che ci ha scritto una lettera così bella e semplice che abbiamo voluto condividerla con tutti. Perché da un'Italia così... c'è solo da imparare!Ricevo la vostra rivista da qualche anno. Mi presento: Drigo Italia, vedova Nosella; 87 anni, 3 figli e 7 nipoti. Gli anni sono tanti ma sento il cuore giovane. Amo Dio e il prossimo. Ringrazio per il creato, che è splendido.
Ho chiesto tanto al Signore di avere un sacerdote in famiglia ma la Sua volontà era diversa. Ho pregato tanto e ancora prego per i sacerdoti: un’ora di adorazione al mese, con l’Apostolato della preghiera. Ho sempre sostenuto con affetto i seminaristi, pregando “il padrone della messe che mandi operai”.
Ne ho “adottati” alcuni, in Angola, aiutandoli a diventare sacerdoti: e che gioia leggere le loro lettere, una volta consacrati a Dio.
Aiutare i sacerdoti è un dovere di tutti: loro ti danno tanto e ti sono vicini nel bisogno, ti preparano all’incontro con il Signore.
Le loro mani sono preziose per ogni cristiano:
– ti benedicono nel Battesimo
– nella Messa trasformano il pane e il vino nel Corpo e Sangue di Gesù
– ti perdonano nella Confessione
– sono accanto agli ammalati con l’Unzione degli infermi.
I sacerdoti pregano per i loro parrocchiani, visitano con affetto gli anziani e i bisognosi.
Dobbiamo sempre essere loro grati per tutto quello che fanno.
Grazie infinite,
con stima
Italia Drigo