Una vita nella scuola, tanti ‘don’ cui dire grazie
Giuliana, impegnata da vent'anni nelle scuole dell'infanzia parrocchiali dell'hinterland milanese, è anche un'affezionata donatrice. La sua testimonianza, che volentieri pubblichiamo, è un grazie che evoca una piccola galleria di volti e di storie. Sono i sacerdoti che hanno accompagnato - e ancora accompagnano - una vita di lavoro educativo a servizio dei bambini e delle loro famiglie.Ci sono sacerdoti che per me non sono solo sacerdoti, perché da più di 20 anni mi hanno accompagnato – e continuano a farlo – anche nel mondo del lavoro, come coordinatrice di scuole dell’infanzia paritarie e parrocchiali nell’hinterland milanese. Sono tanti i doni ricevuti da loro e altrettanta è la mia gratitudine. Ne ho in mente cinque, in particolare…
Don Giuseppe ha creduto in me quando ero ancora giovane e mi avvicinavo per la prima volta alla scuola. Se non fosse stato per la sua stima e la sua capacità di trasmettermi fiducia, non avrei potuto godere di tutti questi anni bellissimi a contatto con i bambini e i genitori. Sempre solare e positivo, con la sua visita quotidiana per il “buongiorno” ai bambini e al personale, aveva la capacità di prevenire le mie richieste, anche le meno semplici. Ricordo quando gli comunicai della mia terza gravidanza: “Aspettavo questa notizia”, mi disse. Era veramente contento per la nuova vita che arrivava e non volle nemmeno prendere in considerazione la possibilità di sostituirmi.
Don Franco mi conosceva da sempre, da quando avevo frequentato l’oratorio da bambina. Anche lui ha saputo fidarsi del mio operato, infondendomi tranquillità anche nei momenti più difficili e faticosi. Delicato, mai invadente rispetto alla vita scolastica, ricordo il suo viso soddisfatto e sorridente nel vedere confermati, da una nuova gestione laica, i traguardi raggiunti dalla scuola. E poi la sua gioia nel venire a trascorrere del tempo con i bambini anche quando ormai, avanti negli anni, si era ritirato dall’incarico scolastico.
Don Lino era la dolcezza e la pacatezza fatta persona, sempre gentilissimo e raffinato. I suoi famosi motti scandivano il tempo, cronologico e liturgico, pregni di una saggezza adatta a tutti: alla nonna, al bambino ma anche alle persone più colte. Riusciva sempre ad essere presente e ad ascoltarti e invitava sempre tutti a trovare del tempo per Dio.
Don Antonio apparentemente, ma solo apparentemente, sembrava burbero e invece era sensibilissimo e dal cuore d’oro. Sempre disponibile all’ascolto e pronto alla battuta, o a inventare quello slogan che ti rimaneva impresso. Un sacerdote capace di comprendere il mondo femminile, di riconoscere le doti e le virtù delle donne e di valorizzarne il ruolo all’interno del mondo lavorativo e parrocchiale, da grande innovatore.
Don Luca, infine, è riuscito a far emergere ancor di più il potenziale presente in me, non solo in campo scolastico ma anche in quello pastorale, allargando i confini e gli ambiti di azione e aiutandomi a maturare e crescere anche quando i nostri punti di vista non sono subito gli stessi.
Il mio grazie però va soprattutto a Dio, per ciascuno di questi sacerdoti, che mi hanno accompagnato nella vita e soprattutto nel cammino di fede.
Per questo ho scelto di sostenerli, anche con le mie offerte.
Giuliana