24 Ottobre 2024

Un nuovo oratorio per i ragazzi di Barletta

Nel popolare quartiere Barberini del capoluogo pugliese, nel nome di don Bosco è stato inaugurato uno spazio tutto per i giovani, costruito con i fondi della diocesi, con il contributo dei fedeli e grazie ai fondi dell'8xmille alla Chiesa cattolica. Sabina Leonetti, dopo la cerimonia di inaugurazione, è andata a raccogliere le voci dei ragazzi e del "regista" di questa bella storia, don Leonardo Sgarra.
Don Leonardo Sgarra e don Michele Fabiano con gli animatori dell'oratorio

 

Un nuovo oratorio per la formazione umana e spirituale dei ragazzi, dedicato a San Giovanni Bosco, “padre e maestro dei giovani”. È la scultura che campeggia nel cortile della parrocchia del Cuore Immacolato di Maria a Barletta, all’indomani dell’inaugurazione avvenuta alla presenza dell’arcivescovo di Trani- Barletta-Bisceglie, Leonardo D’Ascenzo, del parroco don Leonardo Sgarra e della comunità parrocchiale.
“Un luogo di aggregazione – commenta entusiasta il parroco – progettato e realizzato con amore, fatica, e sacrificio nell’auspicio che possa essere custodito con cura anche dalle generazioni future. Perché l’educazione è cosa del cuore, insegnava don Bosco, e non possiamo che lodare in eterno la Santissima Trinità elevando la nostra preghiera, la gioia e la commozione per questo traguardo”.
Don Leo, classe 1974, licenza in teologia morale, insieme all’oratorio ha curato anche il restauro della chiesa parrocchiale, opere rese possibili con il contributo dei fondi dell’8xmille alla Chiesa cattolica e di quelli stanziati dalla diocesi pugliese. Il progetto era nato per una devozione personale del sacerdote al Santo dei giovani, un amore che don Leo è riuscito a trasmettere all’intera comunità di Barletta, dove è stato trasferito da Margherita di Savoia 15 anni fa. “Avevo trovato casualmente una foto abbandonata di don Bosco in un cassetto nel Seminario minore di Bisceglie – racconta -, sgualcita ma preziosa, e ne ho realizzato un quadro, affidando alla sua intercessione i giovani della nostra parrocchia”.
La parrocchia di Barletta è ubicata in un quartiere popolare, Barberini, che nel dopoguerra ha subito uno smembramento, rispetto alla forte densità abitativa delle origini. La prima chiesa con la dedicazione al Cuore Immacolato di Maria risale al 1956, fu poi demolita e ricostruita nel 1980, e infine completamente ristrutturata (2013-2018), grazie anche al contributo dei parrocchiani che si sono autotassati. Dal 2010 è cominciata la genesi dell’oratorio, laddove i saloni erano fatiscenti, poi concretizzata in progetto dal 2017 e in una costruzione realizzata nel 2022 e costata oltre un milione di euro. “Sei anni di iter burocratico, la tenacia di una comunità che oggi conta 12mila abitanti – chiosa il parroco -.
“Abbiamo una cinquantina di catechisti – aggiunge don Michele Fabiano, neo sacerdote – per 800 ragazzi dai 6 ai 18 anni, che partecipano ai percorsi di formazione cristiana. Disponiamo di un salone, di una sala giochi, di una cucina e di una sala di accoglienza per vivere domeniche di fraternità o serate di convivialità e scambio. Le attività ricreative e culturali non mancano: teatro, scacchi, cineforum, tornei di ping pong e calciobalilla, conferenze, incontri, tornei di pallavolo e pallacanestro, feste per occasioni varie, serate con gli anziani”.

Tanti i commenti degli animatori per la nuova struttura e dei giovanissimi iscritti: tutti vogliono lasciare una frase.
Gabriele, 28 anni, segue un gruppo post cresima ed è nato e cresciuto in questa parrocchia. “È stata emozionante l’inaugurazione degli spazi nuovi – dice -: ora i ragazzi sanno dove stare e possono passare il tempo in un ambiente sano. Vorrei dire ai giovani di avvicinarsi, di socializzare con gli altri coetanei. Qui non si viene solo pregare ma possiamo anche giocare, formarci, programmare attività, potenziare abilità. In un mondo dove predominano l’anonimato e l’omologazione, qui trovate una Chiesa che aggrega, ci rende unici e irripetibili, protagonisti del nostro percorso”.
Nicolò, 20 anni, aggiunge: “Quando il parroco e l’Arcivescovo hanno spalancato le porte dell’oratorio, ho provato una grande gioia immaginandomi don Bosco quando apriva le porte del suo oratorio a Torino. Aspettiamo tanti giovani affinché tutti insieme possiamo formarci umanamente e spiritualmente”.
Gli fa eco Mariano, 17 anni: “L’inaugurazione ha suscitato in me tantissimi sentimenti positivi. La parrocchia ci ha visto crescere e noi abbiamo visto la sua trasformazione. L’oratorio è una opportunità per vivere un’esperienza di famiglia, una seconda casa dove crescere e vivere bene”.
Anche Pio, 17 anni, frequenta assiduamente: “Durante la cerimonia di inaugurazione ho portato il grande quadro di don Bosco in processione, dalla chiesa fino all’oratorio. Vedere il completamento dell’opera iniziata da don Leonardo con tanto amore e disponibilità verso noi ragazzi è stato bellissimo, perché abbiamo una seconda casa da abitare, per crescere nella buona amicizia”.
Mattia, 16 anni, ha fatto invece parte del servizio d’ordine durante l’inaugurazione: “Un’esperienza indimenticabile. È stato emozionante vedere i volti delle persone che, con l’oratorio tutto illuminato e pronto, si sono riempiti di gioia. Sono nato e cresciuto in parrocchia, oggi il nostro oratorio rappresenta, grazie alla volontà, all’amore ed alla passione di don Leo, un punto di rinascita per il nostro quartiere, troppo spesso al centro di cronaca tutt’altro che positiva, e questo è l’invito che faccio a tutti i miei coetanei: venite a stare con noi, venite a vivere una bella esperienza”.
Anche Mara, 17 anni, vede la parrocchia come un luogo dove sentirsi protetta, amata e valorizzata. E Daniela, animatrice di 22 anni, aggiunge: “È stato emozionante girare l’angolo durante la processione verso l’oratorio e vedere luci e musiche di sottofondo che creavano un’atmosfera di gioia e serenità”.
Antonella, 24 anni, completa il quadro: “È bello constatare come la parrocchia, grazie al lavoro di don Leo, si sia trasformata ed evoluta. Il bene dei ragazzi, la voglia di partecipare alla loro formazione trova oggi una concretezza nel luogo adatto a loro, in un quartiere che vive forti contraddizioni, è una valida alternativa a quei luoghi di aggregazione che sono sostanzialmente malsani”.
E poi c’è Marianna, 22 anni, anche lei animatrice: “Vedere i lavori di costruzione e di riqualificazione ha portato alla mia mente tantissimi ricordi della mia infanzia passata qui. La mia speranza ed il mio invito è a cogliere questa opportunità che è data a tutti, indistintamente”.
Infine Antonio, 25 anni, torna a lanciare un appello ai suoi coetanei: “Grazie a questa struttura la parrocchia avrà molte risorse a disposizione per svolgere attività. L’invito che rivolgo ai giovani è quello di prendere parte il più possibile a queste iniziative, per crescere e formarsi grazie alla disponibilità del parroco, dei suoi collaboratori e degli educatori”.

(di Sabina Leonetti – foto di Sabina Leonetti e gentilmente concesse da Pasquale Gorgoglione)

24 Ottobre 2024
raccontaci

Hai una storia da raccontarci?

Condividi la tua esperienza, ti potremo contattare per saperne di più.

Iscriviti alla nostra newsletter