Spesa, empori solidali e 32 sportelli antiusura: la Chiesa c’è
Per prevenire il ricorso all’usura di famiglie e imprese, moltiplicando la consapevolezza e l’allerta nel Paese, ora che le mafie sono pronte ad aggredire redditi e realtà produttive, lavorano decine di sacerdoti, da Nord a Sud.“Oggi per tanti fare la spesa è un serio problema”. Don Davide Schiavon, responsabile della Caritas di Treviso, registra richieste alimentari raddoppiate, ora che un cittadino su 3 in Italia dipende da sussidi pubblici. Oltre alle mense diocesane rimaste aperte come la sua (Cagliari, Livorno, Amalfi, Trento tra le altre), le famiglie possono contare sugli Empori solidali, dove fare acquisti gratis per alcuni mesi. Oggi sono realtà ‘Spesa sospesa’ nelle diocesi di Acerra e Chieti, ‘Spesa solidale’ a Pesaro e Novara, fino al centro distribuzione viveri Caritas a Cagliari.
Parroci come don Filippo Sarullo della cattedrale di Palermo contribuiscono anche alle utenze domestiche.
Ma la carità si alimenta con la condivisione.
“Per rimettere al centro le persone serviranno mente aperta e progetti – evidenzia don Schiavon -. Cittadini e aziende ci offrono aiuto. Ci chiedono di distribuire, di arrivare a chi ha bisogno. Questo mi rende fiducioso, vedo un popolo che non vuole lasciare indietro gli ultimi”. Padri separati, precari, piccoli commercianti sono a rischio sovra-indebitamento. Per prevenire il ricorso all’usura di famiglie e imprese, moltiplicando la consapevolezza e l’allerta nel Paese, ora che le mafie sono pronte ad aggredire redditi e realtà produttive, lavorano decine di sacerdoti come mons. Alberto D’Urso, fondatore della Consulta ecclesiale nazionale antiusura, con 32 fondazioni e sportelli in Italia. “Preghiamo per queste famiglie – ha scandito anche Papa Francesco – per la custodia della loro dignità. Che il Signore tocchi il cuore degli usurai e si convertano”.
(Gilberto Tito)