Natale, ritrovare Gesù nello sguardo dell’altro
Gli auguri di Massimo Monzio Compagnoni e del Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica.Pochi giorni fa, prendendo uno dei tanti aerei che mi portano in giro da una diocesi all’altra, mi sono imbattuto in un’espressione concreta di questa nostra società secolarizzata e individualista, sedotta dalle luci appariscenti del consumismo e dal profitto a tutti i costi. Salendo sulla navetta di collegamento con l’aereo, quasi tutti i passeggeri erano assorti nei loro telefonini e nei loro pensieri e non si erano accorti di un atleta paralimpico (con una disabilità evidente) che, alle porte del pullman, non riusciva a salire. Qualcuno lo aveva visto, ma ugualmente non si spostava, per accogliere una persona in più. Dove ci sta portando questa indifferenza?
Mi è tornato in mente un quadro custodito a New York, in Riverside Church, una tela di fine Ottocento opera di Heinrich Hofmann, che raffigura l’incontro di Gesù con il giovane ricco. Lo sguardo del Signore è incredibilmente intenso, in stridente contrasto con quello del ragazzo, triste e rivolto a terra. Il Vangelo di Marco ci aiuta a capire meglio questa scena drammatica, là dove dice: “Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò” (cfr. Mc 10, 21).
Penso che Gesù stia guardando così anche ciascuno di noi, anche oggi. Con la stessa identica passione. Il Natale che stiamo per vivere è un’occasione per ricordarcelo: abbiamo la possibilità di non essere come il giovane ricco, che se ne andò triste e non riuscì a lasciare le cose che considerava più importanti. Possiamo incrociare quegli occhi e lasciarci guardare e amare.
Oggi il nostro mondo ha bisogno di sguardi penetranti, innamorati, sinceri. Ne abbiamo bisogno per le strade, sui mezzi pubblici, nei nostri uffici, nelle nostre famiglie e nelle nostre comunità cristiane.
Dovremmo ritrovare il coraggio di guardarci negli occhi senza filtri e scoprire che Gesù, che sta nascendo ancora una volta, è già presente nello sguardo del nostro prossimo.
Questo vi auguriamo per Natale, io e chi lavora con me. Senza dimenticare un pensiero di gratitudine per i nostri sacerdoti, che di quello sguardo di un Dio innamorato cercano di essere, ogni giorno, lo specchio.
Massimo Monzio Compagnoni
e tutto lo staff del Servizio promozione
del sostegno economico alla Chiesa cattolica