Ricordi antichi, gratitudine giovane
Ci scrive un 'ragazzino' piemontese di 80 anni. A mano, perché non ha computer né cellulare. Una lettera meravigliosa, carica di aneddoti antichi e tanta riconoscenza.Impiegato per la compagnia telefonica, prestava assistenza tecnica anche nei paesini di poche anime in montagna. Sono i ricordi del signor Pietro, affidati ad una lettera vergata con grafia chiara. Tra quei ricordi che condivide con noi spicca un aneddoto. Metri di neve, un paese di 7 anime (5 adulti e 2 bambini) rimasto senza linea per un guasto. Pietro, di fronte alla reticenza di colleghi meno generosi (per i quali ancor oggi prega, ci confida) si offre di andare anche da solo. Un lungo tratto a piedi, pregando il rosario, avvertendo così forte la presenza di Dio che quasi si stupiva di non vederne le orme sulla neve. E poi una voce, che gli indica un sentiero da percorrere al posto di un altro dove poco dopo cade una slavina. Sono i miracoli quotidiani di chi ha una fede robusta, e restano nel cuore tutta la vita.
Come la gratitudine.
Sentite cosa scrive Pietro dei sacerdoti:
“L’offerta per i sacerdoti è un ringraziamento per ciò che fanno a nostro favore. Ho ottant’anni e ancora ricordo che da ragazzino, andando dai miei nonni nel Monferrato, vedevo il parroco con una veste sdrucita, che vangava l’orto, coltivava la vite e faceva il vino che usava anche per la messa”.
Istantanee ingiallite dal tempo ma vivide nel cuore e nella riconoscenza.
A noi danno lo spunto per ricordare che l’offerta per i sacerdoti ancora oggi serve proprio a questo: a garantire anche a quelli nelle situazioni più difficili e faticose una vita dignitosa, che permetta loro di spendersi per il Vangelo con tutti sé stessi.
Grazie Pietro, di quanto hai condiviso con noi. Uniti nel dono.