15 Luglio 2024

Ravenna-Cervia: proposte giovani, risposte generose

Da quasi 10 anni il "Progetto Link – Azioni coordinate per la cura e l’educazione dei giovani" punta a proporre ai ragazzi delle scuole superiori (ma ultimamente anche delle medie) della diocesi di Ravenna-Cervia attività formative e di volontariato. "Siamo arrivati a coinvolgere - spiega don Davide Riminucci - fino a 2000 giovani l'anno".

Ci sono i corsi di media education, dove si approfondiscono il cyberbullismo e le fake news, e quelli sull’educazione alla relazione e all’affettività. Non mancano le attività extrascolastiche, come la “Merenda dei popoli” e “Volontari volentieri”, nelle strutture della Caritas. Sono varie ma tutte ugualmente interessanti le proposte del “Progetto Link – Azioni coordinate per la cura e l’educazione dei giovani”, che coinvolge gli uffici di pastorale dell’arcidiocesi di Ravenna – Cervia. Nato su iniziativa della Caritas diocesana, ha la finalità di promuovere la comunione tra le diverse realtà diocesane e offrire un servizio educativo per i giovani del territorio, là dove questi si trovano (scuole, parrocchie, associazioni…), per aiutare a sensibilizzare, educare e formare gli adolescenti e i giovani sui temi fondamentali per la crescita della persona.
«È sempre un cantiere, perché i moduli proposti dal Progetto Link cambiano in parte ogni anno – spiega don Davide Riminucci, vice direttore del Servizio di pastorale giovanile dell’arcidiocesi di Ravenna – Cervia –. Se, ad esempio, un tipo di corso è stato poco richiesto durante un anno scolastico, per quello seguente si cerca di modificarlo, andando incontro alle richieste delle scuole. Ci chiedono soprattutto di parlare di affettività e da parte nostra cerchiamo di trovare moduli e sinergie per andare incontro alle loro esigenze». Sempre «con il coinvolgimento di tutti gli uffici pastorali». In origine il Progetto Link era pensato per le scuole superiori, «ma con il tempo abbiamo iniziato a proporre percorsi anche ai ragazzi delle medie», prosegue don Riminucci.
«Quando siamo partiti, nel 2015, aderivano al progetto 20 classi – ricorda Thomas Melai, tra gli iniziatori del Progetto – coinvolgendo gli insegnanti di religione, ma pian piano si è creato un bel giro di professori interessati a lavorare con noi, anche di altre materie. Siamo arrivati a toccare punte di 2mila studenti all’anno coinvolti». In tutto, sottolinea don Riminucci, «sono state raggiunge 300 classi su tutto il territorio dell’arcidiocesi».
Quello che conta, comunque, non è tanto la quantità, ma piuttosto la qualità della proposta educativa, che consente di arrivare a tanti ragazzi lontani dalle parrocchie. «Alcuni istituti superiori hanno inserito il Progetto Link all’interno del piano di offerta formativa – precisa il sacerdote – e spesso siamo stati interpellati anche per risolvere emergenze e situazioni difficili che si sono verificate in alcune classi. Penso a diversi casi di bullismo, o a una ragazzina che era stata adescata da un uomo on line, il quale voleva che andasse da lui in Sicilia. La tematica dei social media è stata tra le più affrontate in questi anni».
Ancora, per i ragazzi che vengono sospesi, il Progetto Link propone “Ripariamo”, grazie al quale possono andare a fare servizio presso strutture della Caritas. «Tanti studenti hanno colto questa occasione e tanti hanno aderito a questa esperienza interessante e novità degli ultimi anni – dice don Riminucci –. Abbiamo una sinergia grande con la Caritas diocesana, attraverso “Volontari Volentieri” e la “Merenda dei Popoli”. Per il mese di agosto, inoltre, viene proposto ai ragazzi che lo desiderano di prestare servizio presso la mensa per i poveri in Seminario, poiché la mensa che è abitualmente aperta durante l’estate chiude». In questo senso il Progetto Link «non è qualcosa che rimane solo dentro la scuola, ma esce fuori e spinge ad aiutare gli altri, a mettersi a disposizione».
Melai ricorda con affetto «i tanti ragazzi che non facevano nulla e che invece si sono avvicinati al volontariato, si sono spesi per i poveri. La forza sta nel proporre tematiche che vanno bene per tutti, non solo per i credenti, con un approccio fatto non di lezioni vere e proprie, ma interattive e coinvolgenti».

(di Giulia Rocchi – foto tratte da www.coordinamentolink.com/

15 Luglio 2024
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