25 Luglio 2024

Quando la bellezza si fa annuncio: una Bibbia a cielo aperto

Pareti di case private, installazioni in cemento, persino le torrette dell’energia elettrica sono decorate con 38 immagini d’arte biblica, in vari stili. Ognuna presenta un versetto della Scrittura, duplicato in italiano e in friulano, una lingua che qui è di casa tanto quanto la Bibbia stessa. È la straordinaria esperienza che si vive visitando Cercivento (UD), grazie all'impegno di don Harry Della Pietra.

C’è un paese, nel cuore della Carnia, da cui si sprigiona una luce spirituale impensabile. Nemmeno 700 anime in due borgate, a dividerle – anzi: a unirle – l’antica pieve di San Martino vescovo. Non è una meta turistica, tutt’altro: ci si passa accanto salendo verso le pendici dello Zoncolan, in bicicletta – e allora si svolta ben prima di entrare in paese – o di fretta per raggiungere le vicine piste da sci.

La luce, qui a Cercivento (UD), non arriva solo dalle finestre, ma anche dai muri delle case. Passeggiare nelle strade di questo piccolo centro carnico, infatti, è come mettere un passo dopo l’altro lungo la storia dell’arte sacra: murales, icone, installazioni artistiche costellano il paese, creando quella che a tutti gli effetti è una “Bibbia a cielo aperto”. Così infatti si chiama il progetto artistico nato nel 2015 su intuizione del parroco, don Harry Della Pietra, carnico a sua volta. Lo incontriamo in paese, dopo il recente convegno ecumenico svoltosi proprio a Cercivento lo scorso 20 luglio. «Bundì», saluta sorridendo. «Buongiorno», in friulano. Passeggiando ci indica le varie opere d’arte. Pareti di case private, installazioni in cemento, persino le torrette dell’energia elettrica sono decorate con 38 immagini d’arte biblica, in vari stili. Ognuna presenta un versetto della Scrittura, duplicato in italiano e in friulano, una lingua che qui è di casa tanto quanto la Bibbia stessa.

Una decina sono i volontari che accompagnano i gruppi che desiderano scoprire questo sprazzo di cielo portato in terra: a loro supporto, un’associazione chiamata proprio “Una Bibbia a cielo aperto”. Un progetto che ha incontrato i favori di numerosi partner privati e di diverse istituzioni del territorio: Comune di Cercivento, Regione autonoma Friuli Venezia Giulia e Comunità montana della Carnia. A riprova che l’arte e la bellezza, quando “accese”, possono davvero muovere territori e risorse.

«Andiamo?» La pragmaticità carnica ci riporta con i piedi per terra. Con don Harry ci incamminiamo verso la Via della Fede, uno dei quattro itinerari artistici di Cercivento. Qui le opere sono in mosaico, si stagliano sulle torrette dell’energia elettrica e riproducono tre episodi dell’Antico Testamento cui si aggiunge l’immagine di Gesù guaritore. I tratti dei personaggi sono inconfondibili, sono quelli del Centro Aletti di Roma cui le opere sono state commissionate. Ci sono poi le dieci meraviglie della Via della Misericordia, in cui l’occhio gioisce nel riconoscere opere d’arte celeberrime. Sono affreschi? Altri mosaici? Ci avviciniamo ai muri delle case per capire: sono piastrelle dipinte. «Le abbiamo riprodotte con la tecnica della fotoceramica», spiega il parroco. Giganteschi “puzzle” di piastrelle in ceramica affissi ai muri delle case, su cui sono riprodotte la Vocazione di Matteo del Caravaggio, il Padre Misericordioso di Rembrandt, il Cristo misericordioso di Moskal, l’Incoronazione della Vergine del Beato Angelico – solo per citarne alcuni.

Nella Via della Salvezza e nella Via di Maria – entrambe partono dalla centralissima Pieve – a parlare è il territorio. Venti opere di grandi dimensioni, disegnate dall’artista friulano Paolo Orlando e realizzate dalla celebre Scuola Mosaicisti del Friuli di Spilimbergo. L’impressione è importante: un bambino sfreccia in bicicletta su una delle strade ciottolate del paese – è terra di ciclismo, a tutte le età – e transita accanto al mosaico con l’incoronazione di Maria. La bellezza è stata resa normale, un frammento di cielo fatto a pezzettini e ricostruito in mosaico sui muri delle case. Il progetto ha affascinato anche il nuovo arcivescovo di Udine, mons. Riccardo Lamba, che pochi giorni dopo il suo insediamento nella Diocesi friulana, lo scorso maggio, ha avuto modo di visitare il minuscolo borgo artistico. «In questo tempo in cui si parla di “nuova” evangelizzazione ed addirittura di “prima” evangelizzazione – ha affermato il presule –, il progetto “Cercivento: una Bibbia a cielo aperto” credo che vada considerato come un dono dello Spirito Santo». 

Spirito che diventa vita, anima che diventa carne. A proposito, dopo due ore di passeggiata è provvidenziale l’invito di don Della Pietra: «Caffè?». Entriamo in canonica, dove si spalanca un’ulteriore meraviglia: non mosaici, ma affreschi da far invidia alle più moderne installazioni immersive in voga nei musei di mezzo mondo. Pare un angolo di paradiso: pareti giallo oro, Gesù ad accompagnare chi entra in un itinerario alla scoperta di sé stesso, Via di gioia per la Salvezza. Si resta a bocca aperta, soprattutto pensando che tutto questo è stato realizzato in meno di dieci anni. E dire che eravamo entrati solo per un caffè.

Il progetto, come spiega infine il parroco, è ancora in divenire: nuove opere sono attese per il Giubileo del 2025. «Al convegno dello scorso 20 luglio abbiamo svelato due opere di una nuova via, la Via della Speranza, che inaugureremo il prossimo anno», spiega. «Si tratta nel complesso di sette opere, tutte realizzate dallo studio iconografico “Lo Scriptorium” di Giovanni Raffa e Laura Renzi, con sede a Perugia, che saranno di proprietà dell’Amministrazione comunale la quale ha ricevuto per questo progetto un contributo regionale. La inaugureremo proprio in concomitanza con il Giubileo “Pellegrini di speranza”, lungo la via – e indica fuori dalla finestra – che dalla chiesa conduce al cimitero. Poiché qual è la madre di ogni speranza, se non il Paradiso?».

(di Giovanni Lesa – foto gentilmente concesse da don Harry Della Pietra)

25 Luglio 2024
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