“Perché” o “nonostante”… quel che conta è donare!
A distanza di 10 anni, un donatore (e lettore di Sovvenire) ci ripropone una sua considerazione. Anziché ho donato "perché"... dice di aver talvolta donato "nonostante". Nessuna censura: la lettera potete leggerla, qui sotto. Ma quel che conta, rispondiamo, è continuare a donare!Leggo sempre volentieri gli articoli di “Sovvenire”, soprattutto quelli inerenti le opere realizzate e le lettere ricevute. Permettete un piccolo appunto: è comprensibile che le lettere vengano vagliate e valutate considerando il fine, ma non ritenete che diventino poco credibili se tutte sono totalmente positive? La mia esperienza personale (ma penso valga per tutti), è stata ambivalente.
Alla morte di mio padre avevo 11 anni ed è stato un dramma per tutta la famiglia: l’impegno scolastico ha subito un tale tracollo verticale da convincere mia madre a chiedere l’iscrizione ad un collegio, in provincia di Brescia.
In quella occasione mi è rimasto il brutto ricordo di una pessima lettera di presentazione scritta dal parroco (forse mal consigliato) e, subito dopo, l’incontro con un curato che ricordo ancora con affetto il quale, vedendomi rabbuiato, dopo averla letta e stracciata ne ha fatta un’altra senza lode o infamia che però mi ha concesso l’accoglienza nell’istituto.
Pure del collegio ho ricordi in chiaro scuro: nel secondo anno arrivò un nuovo padre rettore il quale, chiaramente frustrato, dispensava ordini e giustizia sotto forma di schiaffoni (erano sempre due e ti dovevi rialzare per ricevere il secondo).
Ma contemporaneamente tanti frati mi hanno donato amore e comprensione, nonostante le marachelle.
Potrei continuare fino ai giorni nostri visto che in tanti anni ho avuto la fortuna di incontrare grandi preti e suore ma pure qualche isolato caso di scelta religiosa forzata, in cui il dono d’amore era esaurito da un pezzo, se mai c’era stato.
Ora potete discutere in redazione se pubblicare o meno queste righe oppure cestinarle tranquillamente, ma non spostereste il problema di un millimetro: non è nascondendo le cose negative che si migliora (anzi, i miei figli mi criticano perché cerco di dimostrare che il Vangelo va al di là dell’azione del singolo) ma è da queste che si può dimostrare il tanto bene che riceviamo dalla maggior parte dei religiosi. (…)
Claudio L. (aprile 2013)
Carissimo signor Claudio,
dieci anni fa la nostra redazione si occupava solamente della rivista “Sovvenire”. Oggi, grazie al Cielo, c’è anche questo bel sito, Unitineldono, che ci consente di accogliere e condividere testimonianze e racconti, come il suo.
Nessun problema a pubblicarlo, come vede.
È sempre una questione di punti di vista: ciascuno di noi può trovare sempre un perché donare, o forse anche un nonostante, qualora si sia imbattuto in qualche esempio di vita sacerdotale non proprio specchiata.
Quel che è certo (specie a 10 anni di distanza da quella sua lettera, che ci ha riproposto) è che c’è una sempre maggiore abbondanza di mezzi di comunicazione che rilanciano volentieri e minuziosamente le storie di infedeltà che talvolta, purtroppo, si verificano anche in seno alla Chiesa. È il consueto albero che cade, che fa molto più rumore e scalpore della silenziosa foresta che cresce.
La nostra comunità di donatori, carissimo Claudio, vuole essere la voce della foresta che cresce.
E le possiamo garantire che la stragrande maggioranza di chi ci scrive lo fa per condividere il proprio “perché”, non il “nonostante”. Nell’uno come nell’altro caso, ad ogni modo, quel che conta davvero è non stancarsi mai di coniugare il verbo donare.
I nostri sacerdoti sono affidati a noi, alle comunità, alla nostra generosità. Nel pacchetto, ovviamente, ci sta pure qualche umano limite, qualche infedeltà, qualche imperfezione: resta il fatto che, come lei stesso afferma in conclusione, il bene che abbiamo ricevuto e continuiamo a ricevere ogni giorno è infinitamente più grande.
Lei cerca di insegnare ai suoi figli che “il Vangelo va al di là dell’azione del singolo”, e ha perfettamente ragione. Ma proprio quella Buona Notizia può risuonare ancora più potente se quel singolo si lascia guidare dalla forza del Vangelo.
Grazie della sua generosità e della sua testimonianza.
La Redazione di Unitineldono e Sovvenire