20 Maggio 2019

Per i giovani di Foggia l’agricoltura rinasce dalle relazioni

Gli insegnamenti di don Michele de Paolis, scomparso nel 2014 a 93 anni, sono diventate il seme da cui è nato un hub rurale che sta rivoluzionando il mercato agricolo nel Foggiano. 
FOGGIA

“Il Vangelo è terra e su questa terra voi dovrete seminare il futuro”. Le parole ai giovani di don Michele de Paolis, scomparso nel 2014 a 93 anni, sono diventate il seme da cui è nato un hub rurale che sta rivoluzionando il mercato agricolo nel Foggiano. Va’ Zapp (“vai a zappare”) nel nome ironizza sui padri scettici verso i progetti dei figli. Non è targata Policoro, ma in un’area dove la disoccupazione è al 35%, ha permesso a 20 giovani di non emigrare. “Lo dobbiamo ad un prete visionario, costruttore di futuro, che ha creduto in noi: nel 2014 don Michele ci finanziò per registrare il marchio Va’ Zapp. Il format incoraggia i contadini ad aprire le porte delle fattorie per  scambiarsi esperienze e creare sinergie” spiega Giuseppe Savino, 38 anni, uno dei fondatori. Piatto forte le Contadinner, le cene nelle fattorie: “La cena è l’unico momento libero dell’agricoltore prima di crollare a fine giornata – spiega Giuseppe – In 20 di noi, architetti, fotografi, videomaker, specialiste dei social media, le organizziamo nei dettagli, l’evento è diffuso sui social media. La formula prevede 20 agricoltori che si incontrano per la prima volta: ciascuno porta da mangiare i suoi prodotti. Ognuno vuol raccontare quello che fa. Sale l’entusiasmo, si fondano cooperative e vince la disintermediazione. Nelle cene, l’ascolto, l’assaggio e l’incontro senza intermediari rivelano che ad ogni prodotto corrisponde una persona che non ha sospeso il filo diretto con il creato”. Il marchio registrato “Kilometro Vero” dà al consumatore queste garanzie. Il gruppo di giovani professionisti e agricoltori di Va’ Zapp analizzando oltre 400 aziende ha dimostrato come rigenerazione agricola e nuovi business passino da nuove relazioni. Così è nato anche il “teatro del grano”: vigneti, campi di melograno o carciofi diventano palcoscenici “dove musicisti e attori si esibiscono”. Agli eventi arrivano centinaia di spettatori, scoprendo i prodotti locali. Un ponte tra città e campagna, che rafforza appartenenza e cultura. Non solo con 25.000 firme raccolte il team proporrà all’Unesco di dichiarare le mani degli agricoltori “patrimonio immateriale dell’umanità”, ma dal 2014 ad oggi con 300 coltivatori coinvolti, grazie al bando della Regione Puglia farà corsi di formazione per i giovani, con già 60 iscritti da tutta Italia. Anche la Francia li ha notati: il rinomato Sima-Salone dell’Agricoltura di Parigi 2018, il più importante UE, ha presentato Va’ Zapp come uno dei più originali progetti agroalimentari italiani.
https://vazapp.it/ 

(Testo di Mary Villalobos)

20 Maggio 2019
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