Parole da ascoltare, per non appassire
Ci sono lettere che si ricevono con gratitudine e si leggono con trepidazione. Nella nostra redazione ne arrivano tante, e vi assicuriamo che sono veramente un grande dono. Come questa…“Gli anziani sono la nostra memoria. Non possiamo perdere il bagaglio di conoscenze di cui essi sono portatori: siamo figli di quella storia e senza di essa appassiremmo”.
Le parole scritte da Papa Francesco in occasione della prima Giornata mondiale dei nonni e degli anziani, la scorsa estate, mi sono riaffiorate subito alla mente, quando sono arrivato in fondo alla lettera di un nostro anziano lettore, che ci ha chiesto di rimanere anonimo. Posso però dirvi che ha 90 anni, vive in provincia di Roma e da lungo tempo è un generoso donatore per il sostentamento dei sacerdoti.
All’inizio di questo 2022 quest’uomo ha sentito il bisogno di prendere carta e penna e di raccontarci che fin da ragazzo ha apprezzato la loro insostituibile opera ma che, insieme alla sua sposa da ben 54 anni, ha ben compreso anche il valore della famiglia. I suoi tre figli ormai sono sparsi nel mondo. Ma non, ci tiene a precisare, “quello del Grande Fratello”.
I suoi ricordi ci restituiscono tonache polverose di sacerdoti in bicicletta, appartenute a missionari con i quali – probabilmente da militare – ha più volte condiviso voli di andata o di ritorno da paesi dell’Africa. E ancora oggi il nostro lucidissimo amico è presente in parrocchia, accanto ai suoi “amici” sacerdoti. E anche fuori dalla parrocchia (a proposito di quella Chiesa in uscita tanto desiderata da Papa Francesco).
Il dono più grande, però, arriva alla fine di queste poche righe, scritte su un foglio di carta ritagliato su misura della piccola busta e piegato con cura. «Non vi voglio ingannare. Quando mi confesso dico che sono un cristiano “all’acqua di rose” (…). Sono del 1932 e spero sia sufficiente quel che ho fatto per “entrare”. Si poteva fare di più».
Non si crucci, caro amico. Penso che la maggior parte di coloro che stanno leggendo queste righe firmerebbero subito per arrivare alla sua età con la stessa lucida umiltà e la stessa consapevolezza dei propri limiti. Tutto mettiamo nella Misericordia infinita di Dio. E Lo ringraziamo, me lo lasci dire, anche per la sua bella testimonianza.
Massimo Monzio Compagnoni
Responsabile del Servizio CEI per la Promozione
del sostegno economico alla Chiesa cattolica