Palermo: pedalare, piantare alberi e seminare amore per il creato
Don Enrico Palazzolo, 35 anni, da poco più di un anno è parroco al Sacro Cuore di Gesù in Villabate (PA). A ottobre la sua pedalata ecologica ha coinvolto una trentina di partecipanti dai 6 fino ai 60 anni. Si tratta di un piccolo seme destinato a germogliare: un segnale di speranza e incoraggiamento per tutta la comunità.Ha studiato direzione di coro e composizione corale al Conservatorio di Musica “V.Bellini” di Palermo, ma ha anche un master in comunicazione e competenze relazionali all’Istituto di Gestalt HCC Italy – Scuola di Specializzazione in Psicoterapia. Una formazione poliedrica che si affianca a quella di teologia pastorale per don Enrico Palazzolo, 35 anni, originario di Palermo, da poco più di un anno parroco al Sacro Cuore di Gesù in Villabate, centro prevalentemente agricolo e comune di 20mila abitanti nella piana Conca d’Oro ad est del capoluogo siciliano.
L’attenzione di don Enrico per la cura del creato, incoraggiata dall’arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice, si fa sentire già dal suo insediamento nel 2021 con la piantumazione di alberi in città, organizzata dalla diocesi in collaborazione con il Comune, le parrocchie S. Giuseppe e S. Agata, alcuni circoli didattici e scuole secondarie, le associazioni del territorio.
Perché transizione ecologica – termine coniato in politica – è cura della vita, tradotto è vita nuova. “Abbiamo voluto sensibilizzare la comunità parrocchiale per tutto l’anno pastorale – racconta don Enrico – condividendo il desiderio di restituire bellezza al territorio. Le idee sono germogliate in parrocchia proprio con i suggerimenti di un laico che, relazionandosi con amici e parenti al nord Italia, nell’ottobre 2022 mi ha proposto l’esperienza della pedalata ecologica, costruendo il percorso di un’intera giornata. Dalla preghiera davanti alla parrocchia, letture bibliche, approfondimento del messaggio di Papa Francesco, il canto Laudato sii d’ispirazione francescana, tutti sui nastri di partenza in bici, una trentina di partecipanti dai 6 fino ai 60 anni. Pochi forse per una parrocchia di 4mila abitanti, popolata da famiglie giovani, ma un buon seme per richiamare l’importanza dell’ambiente in cui abitiamo, riscoprire luoghi di valenza storico-culturale del nostro Paese, con l’ausilio di storici e guide turistiche, come ad esempio il sito antropologico Antica Croce. E poi una tappa rifocillante alla cooperativa agricola Frutta sana, dedita dal 1946 al commercio di frutta e verdura con soci selezionati per garantire la massima affidabilità e la più completa tracciabilità dei prodotti, guidati e controllati, nelle tecniche colturali, da agronomi siciliani. I prodotti sono coltivati in aree tradizionalmente vocate per specie e stagionalità e con metodo di coltivazione agricola integrata, con soluzioni biologicamente compatibili secondo le norme emanate dalla U.E. in materia di sicurezza alimentare. Prima della benedizione finale, poi, ancora soste nelle altre due parrocchie, con dettagli artistici e storici offerti dai parroci, e al cinema Teatro delle Palme, simbolo della vita culturale.
“Un segnale di speranza e incoraggiamento per la comunità,
anche se vissuto con il timore di non essere recepito, come ogni novità o cambiamento – aggiunge don Enrico –. Il passaparola, anche grazie ai social, resta un vettore di trasmissione per arrivare anche oltre il contesto ecclesiale: ritengo che l’educazione alla bellezza e al rispetto del creato debbano essere trasversali in tutti gli ambiti, promuovendo la mobilità alternativa all’auto, più verde e meno cemento, meno sprechi e consumi responsabili, pulizia del territorio. Proporremo, infine, anche dei percorsi naturalistici che invitino al silenzio e alla meditazione”.
Francesco Giglio, 43 anni, è colui che ha avuto l’idea della pedalata ecologica. Di madre veneta, è un appassionato di oratori, dell’associazionismo cattolico e di quei centri di aggregazione giovanile che vorrebbe realizzare anche a Villabate. Dirige l’ERRIPA – Centro Studi Achille Grandi, che persegue solidarietà sociale e cittadinanza attiva, operando nell’assistenza sociale, nella beneficenza, nell’istruzione e nella formazione, nello sport dilettantistico, nella tutela e valorizzazione della natura e dell’ambiente, nella promozione della cultura e dell’arte e a favore dei diritti dei più fragili. Il Centro fa parte della Consulta Regionale e delle Consulte Diocesane delle aggregazioni laicali. “Mio figlio, che ha solo 6 anni – confessa – è la mia fonte d’ispirazione, quando penso al suo presente e al suo futuro. Questo territorio commissariato per mafia, con sacche di popolazione disagiata, presenza di spaccio e criminalità e giovani preda del malaffare, è difficile da ricostruire. Ma possiamo farcela aprendoci alla comunità civile per smuovere il tessuto sociale. La pandemia ha frenato le relazioni e allontanato dalla vita parrocchiale e associazionistica. La pedalata ecologica, nonostante il meteo sfavorevole, ha dato risposte per una zona in cui la densità di popolazione è molto elevata, scarsa la qualità della vita, troppe le auto in circolazione. Occorre impiantare una nuova cultura del verde che è innanzitutto manutenzione”.
Anche Ruggero Tutone, 27 anni, studente universitario, è doppiamente coinvolto in questa iniziativa. “Pratico lo sport della bicicletta per passione – racconta – ma qui non ci sono piste ciclabili: urge adeguare la circolazione e ammodernare la rete stradale per una mobilità ecosostenibile. I mezzi pubblici non funzionano e tutti prendono l’auto. La voglia di fare è stata svilita dalla pandemia e bisogna ripartire da dove eravamo, creando nuovi stimoli e uno zoccolo duro di persone che siano da sprone per tutti, in ogni ambito: scolastico, accademico, sanitario, associazionistico. Più contatti e scambio con i luoghi del divertimento, non solo giovanile: dai locali notturni alle sale da ballo, dai fast food ai ristoranti. Perché se la vita associativa si è disgregata occorre recuperare il gusto dello stare insieme e progettare un mondo migliore”.
di Sabina Leonetti