Nella Casa della misericordia, il cuore generoso di Molfetta
Laboratori ed estate ragazzi, mercatino parrocchiale e attenzione al creato, presepe vivente e corteo storico di Santa Rita... ma il vero cuore della parrocchia di don Silvio Bruno, a Molfetta, è la "Casa della misericordia", nata 17 anni fa con il precedente parroco. Un punto di riferimento per chi è in difficoltà e un segno di speranza per tutto il territorio.La parrocchia San Domenico è situata nel centro di Molfetta e si affaccia sul porto. Da sempre la chiesa e i parroci hanno mantenuto un forte legame con il territorio e con la vita ordinaria del quartiere, che tutti conoscono come quartiere “San Domenico”, in provincia di Bari e nella Diocesi Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi. Se incontri qualcuno per strada e gli chiedi dove abita, la risposta è sempre la stessa: “appartengo a San Domenico!”. Questa chiara identità, da sempre ha portato la parrocchia ad essere centro di tante iniziative, non solo di carattere pastorale, ma anche caritatevole, sociale e culturale. Una caratteristica che è sempre stata di grande aiuto in tempi di crisi economica. La presenza dell’oratorio, incastonato tra gli antichi palazzi e la fitta rete del traffico, costituisce per tanti ragazzi e per le loro famiglie un punto di riferimento, perché è l’unico luogo che permette di vivere momenti di socialità e gioco. Le iniziative ludiche e sportive, agevolate dalla presenza di un campo e di una palestra, sono particolarmente importanti perché tolgono i ragazzi dalla strada, evitando che incappino nella rete della microcriminalità, pure presente nel quartiere. Tra le attività più seguite c’è l’estate ragazzi, ma le proposte sono molte e diverse. Attraverso i laboratori, è possibile risvegliare la bellezza dello stare insieme e stimolare la creatività manuale che dà forma agli oggetti, alcuni dei quali vengono utilizzati per la vendita del mercatino parrocchiale, che sostiene soprattutto le iniziative della Caritas. L’aspetto che più gratifica in questo impegno non sempre facile è quello che scaturisce dal vissuto delle relazioni. A testimoniarlo, sono gli stessi animatori ormai consapevoli che il tempo donato è prima di tutto motivo di crescita per loro. Accompagnati anche dalla presenza dell’Azione Cattolica parrocchiale, essi cercano di trasmettere la cura per il creato e per le persone, affinché la comunità e il territorio, attraverso la maturazione di uno stile sempre più sinodale, possano essere avvertiti come un’unica grande casa da abitare. All’oratorio per i ragazzi si alternano momenti di formazione e di carattere culturale, con concerti, serate di musica e spettacoli, il cui obiettivo è anche quello di solleticare i tanti talenti presenti. Due momenti forti e sentiti dall’intera comunità, anche quella che non frequenta assiduamente, sono il presepe vivente allestito per le festività natalizie e il corteo storico di Santa Rita.
Cuore pulsante della parrocchia è la Casa della Misericordia, mensa dei poveri e centro di ascolto per le necessità dei più bisognosi.
Questa esperienza di solidarietà, accolta con entusiasmo dai primi volontari nasce nel 2006, in due piccole stanze della canonica, per volontà del precedente parroco don Franco Sancilio e con l’obiettivo di offrire un pranzo alle persone bisognose. Successivamente con il Giubileo della Misericordia, con il vescovo Domenico Cornacchia, questa opera si è trasferita in un locale molto più grande e più adatto allo scopo, ricevuto in donazione da una coppia di benefattori. Questo luogo, pensato soprattutto come una risposta concreta all’esortazione di Papa Francesco, “Misericordia et misera”, è anche una scommessa per tutti, quella di abitare la misericordia, perché sia un esercizio di vita improntato alla cura dell’altro. Una sfida, questa, che don Silvio Bruno ha accolto volentieri quando ha assunto il servizio di parroco in questa comunità, nel 2017. Grazie a questo servizio comunitario si è creata una collaborazione costante tra la parrocchia, i commercianti e altre associazioni di volontariato: la Casa della Misericordia oggi non è più solo un bene della parrocchia ma dell’intera comunità, un bene di cui andare fieri. È bello infatti percepire la vicinanza e l’interessamento dei parrocchiani e di coloro che, pur non essendolo, domandano: “Don Silvio c’è bisogno di qualcosa per la mensa?”.
Tutti sanno che presso la Casa della Misericordia possono trovare un sostegno alle loro difficoltà.
Un volontario racconta che il servizio nella casa ‘esercita la tenerezza’. Tenerezza che non è sinonimo di pietismo, ma di capacità di accorgersi della bellezza che abita le persone al di là delle difficoltà e delle ingiustizie della vita.
(di Riccardo Petricca – foto gentilmente concesse da don Silvio Bruno)