Nella Bottega di Acquaviva si fa la spesa con il cuore
Dopo quattro anni di attività peregrinante, finalmente dal 2016 la 'Bottega del cuore', nata grazie alla passione di alcuni giovani universitari e della parrocchia Santa Maria Maggiore di Acquaviva delle Fonti (BA), ha trovato una sede stabile in un locale confiscato alla mafia. Dietro, c'è anche il grande lavoro di don Mimmo Natale, parroco qui da 19 anni.Come parlare ai giovani e giovanissimi di temi sociali? Come conciliare la Dottrina sociale della Chiesa con l’animazione, gli interessi, i linguaggi che caratterizzano l’età giovanile? A chiederselo è don Mimmo Natale, classe 1974, che circa 19 anni fa si insediava nella parrocchia di S. Maria Maggiore ad Acquaviva delle Fonti (BA). “Del resto – aggiunge – il Vangelo o è sociale o non è; o è incarnato o non ha senso”. In una parrocchia che nel 2020 ha celebrato i 400 anni dalla sua fondazione, l’attenzione di don Mimmo alle nuove generazioni e al contatto con le istituzioni, senza trascurare la formazione liturgica, culturale e sociale, ha portato alla nascita di un comitato di quartiere in un territorio composito (oltre 6mila abitanti), in espansione, che va dal centro storico alle periferie e conosce il disagio della precarietà lavorativa. “Siamo sempre in cammino – racconta don Mimmo – e ci siamo reinventati cucinando insieme, ascoltando musica, riscoprendo le tradizioni e i costumi. Per esempio con la riscoperta del presepio o con la valorizzazione del museo, completamente restaurato”.
Carlo Milano, 56 anni, responsabile del gruppo famiglie, con entusiasmo descrive il viaggio itinerante che una volta al mese si effettua nelle case per le celebrazioni liturgiche e per l’agape fraterna della condivisione culinaria in concomitanza della formazione. Fino ad arrivare alla Bottega del cuore, fiore all’occhiello della comunità di Acquaviva delle Fonti.
“Nell’ottobre del 2012 – spiega don Mimmo – alcuni giovani universitari studenti a Bari, al termine delle messe allestirono un piccolo banchetto con i prodotti del commercio equo e solidale. Grazie al mio viaggio in Guatemala – prosegue don Mimmo – alle adozioni a distanza e alla passione missionaria di altri sacerdoti della parrocchia, è nata la bottega del commercio equo e solidale, e biologico. All’inizio non è stato affatto semplice far comprendere la bontà e i valori di un prodotto assente dalla pubblicità e dagli scaffali del supermercato. Dopo un anno di spostamenti con tavolini, tovaglia e prodotti solidali al seguito, finalmente il 16 ottobre 2013 veniva allestita una prima sede della “Bottega del Cuore”, in un piccolo spazio alla base della torre campanaria di Santa Maria Maggiore. Nel 2015 l’associazione Oratorio ANSPI Santa Maria Maggiore partecipa a un bando del Comune di Acquaviva delle Fonti per l’assegnazione e il recupero di un locale di circa 50 metri quadri confiscato alla criminalità organizzata, passato negli anni dal Demanio nel patrimonio del Comune. L’associazione, arrivata al secondo posto nella graduatoria, dopo la rinuncia del soggetto vincitore riceve il locale comunale nel maggio 2016 e con la collaborazione di Libera si attiva subito rimettendo nuovamente a disposizione della collettività un bene abbandonato da oltre 15 anni. ll 2 luglio 2016 la nuova Bottega del Cuore viene inaugurata. Da allora è cresciuta e si è arricchita di nuovi prodotti del commercio equo e solidale e della rete di Libera Terra: dall’alimentare all’artigianato, prodotti biologici italiani e del territorio stesso, come le mele della Murgia, detersivi alla spina, cosmetici, presepi, liste di nozze o di regalo per varie ricorrenze. La Bottega ha sposato iniziative sociali e contro la criminalità organizzata e campagne per avvicinare i bambini e i ragazzi alla scoperta dei valori solidali. Vengono organizzati incontri aperti alla collettività, progetti scolastici soprattutto con i docenti di religione, visite guidate, degustazioni, approfondimenti.
Ogni giorno i giovani volontari cercano di mostrare il lato più etico del commercio.
La domenica al termine della messa molti fedeli passano in Bottega, dimostrando attenzione per l’ambiente, i nuovi stili di vita sostenibili, i progetti di legalità, la giustizia e la solidarietà sociale.
Elisabetta Pietroforte, 35 anni, di mestiere fa la segretaria in un’azienda ma trascorre molto del suo tempo libero nella Bottega del cuore con Nicola e Domenico. “La nostra diocesi – dichiara – è orgogliosa di questa punta di eccellenza in pianta stabile. Molte altre botteghe del commercio equo e solidale sono frutto dell’attivismo sociale e della ribellione dei giovani all’economia consumista; la nostra ha un valore in più: il sostegno alle missioni che abbiamo conosciuto. Altre parrocchie oggi cominciano a seguire l’esempio della nostra. Sicuramente i costi dei prodotti sono superiori a quelli della grande distribuzione ma se, al di là del proprio credo religioso, riuscissimo a cambiare almeno un’abitudine tra quelle che ci vengono imposte dal mercato, di sicuro vivremmo in un mondo migliore e più giusto.”
Durante il lockdown causato dalla pandemia, i volontari avevano mantenuto aperta, come è stato possibile, la Bottega del cuore, non abbandonando le relazioni con i consumatori e realizzando anche consegne a domicilio; fortunatamente nell’ultimo periodo natalizio si è registrato di nuovo un fiorire del commercio equo e solidale ad Acquaviva.
In occasione della Marcia della pace del 31 dicembre 2022, organizzata proprio ad Altamura dalla Commissione Episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace, dall’Azione Cattolica Italiana, dalla Caritas Italiana, dal Movimento dei focolari e da Pax Christi Italia, è stata annunciata la prossima creazione di un forno sociale, per la tutela della straordinaria qualità del grano di questa terra.
(Sabina Leonetti – foto gentilmente concesse da don Mimmo Natale)
Don Mimmo Natale, che insegna come “attrezzarsi per la città”
Nato ad Acquaviva delle Fonti nel 1974, è sacerdote dal 2000, parroco dal 2004. Direttore dell’ufficio di pastorale sociale e del lavoro della diocesi di Altamura, da quasi un ventennio cura percorsi di formazione sociale e politica nella pastorale ordinaria. È autore del libro “Attrezzarsi per la città” (Edizioni La Meridiana, copertina nella fotogallery) che racconta come progettare cammini di formazione socio-politica per ragazzi e giovani usando gli strumenti dell’animazione. Dieci tappe per giovani (14- 30 anni) basate su dieci parole della Dottrina sociale della Chiesa raccontate dalla musica di testi pop e mediate da una serie di attività e giochi: partecipazione sociale, responsabilità civile, giustizia, legalità, cultura, socialità, solidarietà, lavoro, ambiente e pace. (SL)