L’oratorio di Agropoli: casa per tutti, a partire dai più fragili
Appena arrivato in parrocchia, don Bruno ha capito che i gruppi e le associazioni avevano bisogno di uno spazio in cui ritrovarsi. È partito così il progetto per far rinascere l’oratorio di Agropoli, in provincia di Salerno e nella diocesi di Vallo della Lucania. Attorno a questo luogo, ruotano una serie di iniziative di solidarietà e attenzione agli ultimi.“Appena arrivato pensai che la parrocchia doveva essere la casa di tutti, a partire da chi ha più bisogno”. Don Bruno Lancuba, classe 1966, è il parroco della Madonna delle Grazie ad Agropoli, una cittadina della provincia salernitana. La sua comunità dai quasi 7mila parrocchiani in inverno, passa ai circa 20 mila in estate. La “moltiplicazione dei fedeli” avviene perché il comune è sulla costa del Cilento, sorella meno famosa della costiera amalfitana, ma altrettanto bella, con acque limpide, capaci di attirare turismo anche dall’estero. Ordinato nel 1990, il sacerdote riceve, insieme con don Carlo Pisani, la sua ultima nomina a parroco ad Agropoli nel 2015, in una realtà in cui aveva già operato. “Sapevo della presenza dei gruppi giovanili e immediatamente mi sono messo in dialogo con loro” – ricorda don Bruno. La parrocchia, che l’11 agosto festeggia la Madonna delle Grazie, già Madonna del Pozzo, è di fronte al comune; da un lato ci sono le scuole, non lontano piazza Vittorio Veneto si apre sul centro, con le vie che si snodano verso la parte storica e il porto. “Sono partito con l’ascolto del territorio: scoprire i bisogni e le ricchezze della gente. Poi bisognava offrire uno spazio per la catechesi, gli incontri e anche per lo sport. Accanto alla chiesa c’era l’oratorio, un edificio insufficiente e in cattive condizioni” – spiega il parroco, mentre saluta turisti e bagnanti seduti davanti alla canonica -.
L’impegno economico per ristrutturarlo e ingrandirlo era importante, 900mila euro, ma l’esigenza di offrire un luogo sicuro a giovani e adulti impegnati nella carità, nell’animazione e nello sport, non poteva aspettare. I due terzi delle spese li ha coperti il comune, la somma rimanente i parrocchiani.
“Avevano capito che sarebbe stato un centro di incontro e di animazione per tutti, ragazzi, giovani, adulti, anziani, singoli e famiglie, sani e ammalati; per questo non si sono tirati indietro”
– precisa don Bruno.
Al piano terra troviamo l’Unitalsi, l’associazione che accompagna i malati ai santuari nazionali ed esteri. Il parroco è il loro assistente spirituale. “A giugno si è tenuta la festa a mare e la messa con dame, barellieri e ammalati; un programma in cui i lidi, in passato il Trentova e oggi il Raggio Verde, mettono a disposizione gratuitamente le loro strutture: siamo una comunità solidale – commenta don Lancuba -. Quest’anno abbiamo ospitato mons. Vincenzo Calvosa, il neo vescovo di Vallo della Lucania, diocesi a cui apparteniamo, ad appena un giorno dal suo insediamento”. Incardinato il 24 giugno, il 25 il vescovo è venuto ad Agropoli, destinando il primo incontro proprio agli ammalati. Sulla spiaggia c’erano gli scout, un’altra realtà di casa nell’oratorio, un gruppo di oltre 130 persone che don Bruno segue spiritualmente con don Carlo Pisani.
L’ascolto ha fatto scoprire al sacerdote i diversi volti della città, tra cui la povertà.
In collaborazione con la Caritas di Salerno, è stato attivato il “Prestito della speranza”, andando incontro alle persone provate dalla crisi del 2009. “Restituiscono la somma prestata scegliendo la modalità che possono” – precisa don Bruno. Il Centro Aiuto alla Vita, al primo piano dell’oratorio, dona un’attenzione particolare alle famiglie con bambini. Il Progetto Gemma (l’aiuto alle donne in attesa di un figlio), ha dato molti frutti. Accanto opera la Caritas, con i volontari che, guidati da un sociologo, hanno aperto un Centro di ascolto al primo piano. Al secondo piano troviamo l’Azione Cattolica, il Rinnovamento nello Spirito, il gruppo Missionario, i Focolarini, il gruppo Regina della Pace.
Per offrire un’opportunità di riscatto sociale a chi deve scontare una pena, in convenzione con il Tribunale dei minori di Salerno, la parrocchia accoglie persone che svolgono percorsi alternativi al carcere impiegandoli in lavori caritativi e di utilità sociale. “Il reinserimento è importante come pure l’attenzione alle famiglie” – aggiunge ancora il sacerdote cilentano. Con la “Fondazione Matteo e Claudina de Stefano”, è partito un percorso di attenzione alle coppie in crisi al piano terra dell’oratorio, luogo in cui le fragilità domestiche sono seguite da esperti.
La parrocchia della Madonna delle Grazie è vicina anche alle vittime di ludopatia e alcolismo. “Offriamo uno spazio di confronto e cambiamento, cambiamento che si crea con il dialogo, lo scambio di opinioni, la riscoperta di solidarietà e amicizia” – spiega la dottoressa Vincenza Marino del Club Alcologici Territoriali (Arcat) della Campania.
Formazione e catechesi sono le attività che i catechisti e le associazioni svolgono affiancando il parroco. Don Bruno, docente di Sacra Scrittura e direttore dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose San Matteo a Salerno, organizza periodicamente incontri sulla Bibbia per chi vuole scoprire la Parola. “Tutti i gruppi sono impegnati nell’animazione liturgica domenicale” – sottolinea il parroco, componente della commissione presbiterale della Cei.
Il sacerdote trova sempre il tempo di incontrare i suoi ragazzi e le coppie, a volte anche solo per una pizza; la condivisione, tra lui e i parrocchiani, è un rapporto sincero, semplice ma profondo, come il mare di Agropoli.
(di Nicola Nicoletti – foto gentilmente concesse da don Bruno Lancuba)