16 Ottobre 2023

Gioia Tauro: se la diversità diventa opportunità

Una piena integrazione delle persone con disabilità passa non solo dal necessario abbattimento delle barriere architettoniche, ma anche da una piena valorizzazione delle potenzialità di ciascuno attraverso un'attività lavorativa. Ne è convinto il parroco di San Gaetano Catanoso, a Gioia Tauro (RC), che ci racconta quali progetti siano in via di realizzazione in quest'angolo di Calabria.

Il nostro obiettivo è ribaltare la prospettiva. Bisogna convincere gli imprenditori che assumere una persona con disabilità non è solo un obbligo, ma un’opportunità per la loro azienda”. Così don Giovanni Battista Tillieci, direttore dell’ufficio per la pastorale delle persone con disabilità della diocesi di Oppido Mamertina-Palmi, descrive lo scopo del progetto di orientamento e inserimento al lavoro, avviato insieme alla diocesi e al servizio nazionale per la pastorale delle persone con disabilità della CEI. Don Tillieci è anche parroco di San Gaetano Catanoso a Gioia Tauro (RC), una parrocchia la cui prima chiesa fu costruita in un terreno confiscato alle mafie grazie ai fondi dell’8xmille e fu dedicata al primo santo diocesano della storia della Chiesa di Reggio Calabria. 

Il cammino di don Giovanni, come lo chiamano tutti, è partito da lontano. “La mia vocazione – ricorda il sacerdote – nasce all’interno dell’esperienza come volontario UNITALSI, dunque con le persone malate e disabili”. “Più nello specifico – sottolinea – l’idea del progetto è nata in seno alle attività del servizio nazionale per la pastorale delle persone con disabilità della CEI, dove oltre all’interesse e all’impegno per l’aspetto catechistico e liturgico, c’è una preoccupazione a tutti i livelli per l’accompagnamento e la transizione di vita della persona”.
Un’attenzione a tutto tondo che don Giovanni ha cercato di portare in concreto anche nella sua parrocchia a Gioia Tauro. “A fine novembre nella nostra chiesa – afferma il parroco –

inaugureremo un percorso per rendere accessibile l’edificio e la celebrazione a tutti.

Non ci sarà solo, per esempio, la tracciatura per terra con Comunicazione Aumentativa Alternativa, ma anche la sottotitolazione e segnalazione di banchi e altare”.

E poi c’è il “progetto lavoro” rivolto a tutti, disabili e non, per lo più in uscita dal loro percorso scolastico. “Noi vorremmo – racconta don Giovanni –

far vedere le cose dalla prospettiva dei ragazzi.

Ci piacerebbe far capire agli imprenditori quanto le persone con disabilità possano apportare sia in termini di competenze e capacità, sia in termini di qualità della vita nell’ambiente di lavoro”. “Offrire opportunità di autonomia lavorativa – aggiunge don Tillieci – sarebbe un vantaggio anche per lo Stato, con la persona disabile che non è più a carico ma diventa contribuente”.

Un ribaltamento del punto di vista, anche guardando il futuro dei ragazzi. “In questi anni – dice il direttore dell’ufficio per la pastorale delle persone con disabilità della diocesi Oppido Mamertina-Palmi – spesso si è dibattuto sul “dopo di noi” delle persone disabili. Invece noi vorremmo ragionare sul “con noi”, perché se aiutiamo e sosteniamo un ragazzo fin da ora con progetti di autonomia lavorativa e di autogestione abitativa, con i genitori in vita, il dopo sarà una questione un po’ meno gravosa”. In concreto, don Giovanni sta lavorando su alcuni progetti di inserimento. “Sono tre – spiega –: uno riguarda la ristorazione, uno è rivolto al commercio e uno al turismo, con le persone coinvolte che dovrebbero diventare operatori turistici”. “Abbiamo già delle aziende partner – prosegue il sacerdote – perché è importante dare ai ragazzi e alle loro famiglie un senso di concretezza, facendo capire che per ogni persona formata c’è una realtà pronta ad accoglierlo”.

Formazione è una parola chiave per il percorso, soprattutto per le famiglie. “Alcune hanno un po’ paura – dice don Giovanni – perché temono di perdere il sostegno economico, ma stiamo cercando di metterle insieme anche per far condividere loro le esperienze”. Per vedere il progetto in completa funzionalità ci vorrà ancora un po’ di tempo. “Noi già ora possiamo formare le persone al lavoro – conclude don Tillieci – ma l’obiettivo è di andare a pieno regime nel 2024”. Un progetto che apre scenari e ribalta prospettive per le persone con disabilità in una delle zone più difficili della Calabria.

(di Roberto Brambilla – foto gentilmente concesse da don Giovanni Battista Tillieci)


16 Ottobre 2023
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