All’inizio, grazie all’impegno di alcuni volontari e all’incontro con Don Picchi fondatore del Ceis (centro italiano di solidarietà), La tenda si occupava prevalentemente di disagio legato a tossicodipendenze, fino ad avviare all’interno del carcere di Poggioreale la prima esperienza di recupero per detenuti tossicodipendenti e sostegno alle famiglie.
Successivamente, con la creazione di un Centro diurno polivalente per minori e famiglie e in difficoltà, l’associazione ha partecipato a numerose sperimentazioni pubbliche e private finalizzate alla riabilitazione di tossicodipendenti.
Dal 2005 Don Antonio Vitiello ha allargato la sua missione all’accoglienza di persone senza fissa dimora e all’organizzazione di un servizio di pronto intervento territoriale, facendo nascere a dicembre 2012 anche un vero e proprio ambulatorio medico.
Dopo tante battaglie e trenta anni di lavoro, oggi Don Antonio non è più un giovane sacerdote e la sua associazione è una realtà ormai consolidata, che nell’ultimo anno, ha offerto più di 40mila pernottamenti, mensa, assistenza sanitaria e colloqui a senzatetto italiani e stranieri.
Eppure il suo sorriso pronto ad accogliere chiunque abbia bisogno non è cambiato e nemmeno la sua fiducia nell’uomo è stata scalfita da tanti anni di confronto con il dolore, quando ci dice che: “il nome “La tenda” è l’augurio a tutti quelli passati da li di ritrovare la forza per riprendere il viaggio interrotto”.