3 Febbraio 2023

Dalle nostre mani, aperte nel dono, nasce il domani

Papa Francesco, durante il suo viaggio apostolico nella Repubblica Democratica del Congo e in Sud Sudan, incontrando i giovani e i catechisti congolesi a Kinshasa ha rivolto loro parole bellissime, invitandoli a guardare le proprie mani. Parole che sono un invito anche per ciascuno di noi e che disegnano con maestria il senso del donare.

Le parole di Papa Francesco ai giovani di Kinshasa, durante l’incontro allo stadio dei Martiri: 

Sono felice di avervi guardato negli occhi, di avervi salutato e benedetto mentre le vostre mani levate al cielo facevano festa. Ora vorrei chiedervi, per alcuni momenti, di non guardare me, ma proprio le vostre mani. Aprite i palmi delle mani, fissateli con gli occhi. Amici, Dio ha messo nelle vostre mani il dono della vita, l’avvenire della società e di questo grande Paese. Fratello, sorella, le tue mani ti sembrano piccole e deboli, vuote e inadatte per compiti così grandi? Vorrei farti notare una cosa: tutte le mani sono simili, ma nessuna è uguale all’altra; nessuno ha mani uguali alle tue, perciò tu sei una ricchezza unica, irripetibile e incomparabile. Nessuno nella storia può sostituirti. Chiediti allora:

a che cosa servono queste mie mani? A costruire o a distruggere, a donare o ad accaparrare, ad amare o ad odiare?

Vedi, puoi stringere la mano e chiuderla, diventa un pugno; oppure puoi aprirla e metterla a disposizione di Dio e degli altri. Sta qui la scelta fondamentale, fin dai tempi antichi, fin da Abele, che offrì con generosità i frutti del suo lavoro, mentre Caino «alzò la mano contro il fratello […] e lo uccise» (Gen 4,8). Giovane che sogni un futuro diverso, dalle tue mani nasce il domani, dalle tue mani può venire la pace che manca a questo Paese.

(foto Tiziana Fabi, AFP)

3 Febbraio 2023
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