Bentrovato! Incontrare il nostro Dio nel quotidiano
“Frecciatine” lanciate a Dio nel corso della giornata. Questo il tema della prima puntata di un nuovo ciclo di riflessioni che il card. Angelo De Donatis regala al nostro sito e ai lettori della rivista "Sovvenire". Cinque appuntamenti per riscoprire la straordinaria forza della preghiera nelle piccole cose di ogni giorno.San Filippo Neri, “Pippo buono”, come volentieri lo ricordiamo, diceva che per stare uniti a Gesù nel corso della giornata non servono necessariamente lunghi tempi di preghiera o tante parole, ma molto amore che possiamo tener vivo in noi come lanciando tra la terra e il Cielo piccole frecce infuocate di desiderio, che tengano desto il cuore nella presenza di Dio e nella fiducia in Lui. Filippo, umile com’era, amava ripetere: “Gesù mio non fidarti di me, se Tu non m’aiuti, non farò mai bene”.
Questo piccolo esercizio spirituale non è per niente difficile e non ci distoglie dalle mille faccende quotidiane, anzi ravviva tutto ciò che stiamo facendo, ci aiuta a “raddrizzare” le nostre intenzioni, ci fa da termometro misurando la temperatura dei nostri sentimenti, scaldando quello che è troppo gelido e raffreddando eventuali eccessi. Ci basta entrare in noi stessi. Eh sì, perché il primo santuario di Dio, la prima dimora della Santissima Trinità è proprio il nostro cuore ed è là che anzitutto ci incontriamo con Gesù, con il Padre e con lo Spirito che abitano dentro di noi dal giorno del Battesimo. Bisogna “rinchiudersi spesso nel piccolo cielo dell’anima”, ci direbbe santa Teresa, per salutare il nostro Ospite e renderlo compagno di tutte le nostre azioni, anche le più ordinarie, perché “vicina a te è la Parola, nella tua bocca e nel tuo cuore” (Rm 10,8). Questo rientrare in noi stessi per elevarci sopra noi stessi ci fa rimanere in Lui e, piano piano, goccia dopo goccia, ci trasforma in Lui al punto che davvero senza di Lui non possiamo più far nulla e invece tutto Lui compie in noi e attraverso di noi. Allora anche le piccole cose più ordinarie diventeranno straordinarie, come era straordinaria la vita nascosta di Gesù a Nazaret, dove, nella continua comunione con il Padre, la sua missione redentrice era già pienamente in atto.
Lanciamo dunque le nostre “frecciatine” al Cielo, riconosciamoci bisognosi d’aiuto, arrabbiamoci pure qualche volta con il Signore, perché Lui solo è il nostro vero e perfetto amico e, si sa, con gli amici si apre il cuore, non si nasconde nulla, ci si può pure sfogare un po’, perché ci si riconosce amati e si ama.
Angelo card. De Donatis
LEGGI ANCHE LE TAPPE DEL PRIMO PERCORSO:
Leggi la prima tappa: “Quando pregate dite:Padre“
Leggi la seconda tappa: “Quando pregare? Sempre!”
Leggi la terza tappa: “Perché pregare?”
Leggi la quarta tappa: “Come pregare?”
Leggi la quinta tappa: “Dove pregare?”