Ad Andria l’educazione è un gioco di squadra
Sostegno alle famiglie, sia nell'acquisto dei libri che attraverso attività di sostegno allo studio. Ma anche molte altre proposte formative per combattere l'abbandono scolastico e favorire l'integrazione di chi ha bisogni educativi speciali. Don Mimmo Francavilla, direttore della Caritas diocesana di Andria, ci descrive le molteplici attività messe in campo per coinvolgere tutti nella scommessa educativa.Cosa fare per garantire la ripresa scolastica a minori e adolescenti isolati in casa? In pieno lock down, nel 2020, era nata l’iniziativa della Caritas diocesana di Andria “Ritorniamo a scuola”, realizzata insieme all’ufficio diocesano per l’educazione, la scuola, l’università e al sevizio per l’insegnamento della religione cattolica. Il bando è stato riproposto anche dopo il Covid, quale intervento per il contrasto alla povertà educativa, e nell’estate 2023 siamo arrivati al quarto anno consecutivo. Sono state assegnate 40 borse di studio del valore di 150 euro ciascuna, finalizzate all’acquisto di libri di testo attraverso buoni spesa erogati dalla Caritas di Andria coi fondi dell’8xmille alla Chiesa Cattolica e con fondi propri, aperti al contributo di tutti.
“Il bando pubblico ‘Ritorniamo a scuola 2023 – 2024‘ – spiega il direttore della Caritas diocesana don Mimmo Francavilla – è stato riservato a 30 ragazzi dei comuni di Andria, Canosa di Puglia e Minervino Murge, che hanno terminato la scuola media per l’accesso alle scuole superiori, e a 10 tra quanti sono stati beneficiari nello scorso anno della stessa iniziativa. In totale sono stati messi a disposizione 6000 euro in libri scolastici per studenti meritevoli (con la media scolastica almeno dell’8). I punteggi sono stati assegnati, oltre che in base al merito, anche considerando il numero dei figli e la condizione lavorativa dei genitori. La spesa per i libri di testo a partire dalla scuola superiore rappresenta un costo esoso per il bilancio familiare, che potrebbe comportare l’abbandono della prosecuzione degli studi soprattutto in quelle famiglie che sono state segnate dalla crisi per la perdita del lavoro o per la sospensione dell’attività economica. Abbiamo constatato – aggiunge il direttore Caritas – analizzando i dati dei centri di ascolto, che alcuni ragazzi ad alto profitto scolastico appartengono a famiglie con Isee molto basso, che già avevano fatto ricorso a noi per aiuti alimentari”.
“La pandemia – prosegue don Mimmo – ha aperto una vera e propria crisi rivelando una nuova povertà generata soprattutto dal digital-divide, ovvero la povertà educativa, che nell’ultimo anno si è caratterizzata per una minore spesa per l’educazione e la scuola compromettendo il futuro di molti ragazzi. La necessità – continua il sacerdote – è quella di sostenere un ‘patto educativo globale’, che oltre a considerare l’equità di accesso al diritto dell’istruzione, possa garantire anche condizioni, contenuti e metodi più inclusivi e attuali”.
Di un ‘patto educativo globale’ aveva parlato proprio Papa Francesco a settembre del 2019, in termini molto chiari: “Occorre siglare un patto – aveva detto il Papa – per dare un’anima ai processi educativi formali ed informali, i quali non possono ignorare che tutto nel mondo è intimamente connesso ed è necessario trovare, secondo una sana antropologia, altri modi di intendere l’economia, la politica, la crescita e il progresso. In un percorso di ecologia integrale viene messo al centro il valore proprio di ogni creatura, in relazione con le persone e con la realtà che la circonda, e si propone uno stile di vita che respinga la cultura dello scarto”.
“Una delle conseguenze negative – riprende il direttore della Caritas di Andria – potrebbe rivelarsi l’impossibilità della mobilità sociale per ragazzi capaci ma penalizzati dalla insufficienza del reddito familiare. In particolar modo vogliamo intervenire – prosegue don Mimmo – per quella fascia che non è destinataria di altri sussidi economici, come quella dei ragazzi che passano dalla scuola media inferiore alla scuola media superiore, dove la spesa per i libri di testo aumenta in modo considerevole”.
L’occasione del bando è stata propizia anche per proporre ai giovani il volontariato sociale in Caritas e l’esperienza del servizio civile nella Biblioteca diocesana S. Tommaso D’Aquino per un progetto sul potenziamento dei processi educativi.
Federica ad esempio, 26enne di Andria, una laurea magistrale in Filosofia, dopo essere stata a Milano per studiare, ha deciso di rientrare per dare una mano alla comunità, svolgendo il suo anno di servizio civile nella Caritas di Andria e scegliendo il servizio proprio nella Biblioteca Diocesana S. Tommaso D’Aquino, “un luogo di dialogo e di scambio culturale e generazionale – afferma -. Grazie agli incontri di lettura con i più piccoli, alle attività culturali a misura di bambino, al prestito libri e ai laboratori per le scolaresche, ho visto una grande opportunità di formazione e di educazione per poter vedere germogliare futuri diversi a partire dalla più tenera età. Sto imparando a capire che l’abbandono scolastico, punto focale del progetto Caritas a cui ho aderito, si combatte sin da subito con una lettura stimolante e con un sorriso in più, suscitando nei bambini curiosità e interesse. La sfida è tenere sempre viva quella fiammella con nuove proposte, nuove idee ed una rete di persone sempre più larga e solida. Impegno, cura e gioia – conclude Federica – sono le parole chiave che stanno guidando il mio percorso grazie alla Caritas diocesana”.
Ma la Caritas nell’estate 2023 ha affiancato a questo bando anche altre proposte per arginare la dispersione scolastica e tenere saldi i legami di amicizia: (R)Estate insieme, per la durata di due settimane per quattro turni differenti, dalla quarta elementare alla terza media, che ha visto coinvolti 25 fanciulli e ragazzi con 50 giovani volontari e una decina di educatori tra coordinatori e tutors, che hanno condiviso un percorso formativo e ricreativo.
All’insegna dell’inclusività, sono stati accolti anche minori con disabilità cognitive (DSA, BES, ecc). Tante le attività laboratoriali, ludiche e formative quali giochi all’aperto, giochi di squadra, pittura, giochi linguistici, attività di apprendimento, danza, musica, lettura, comprensione del libro donato. E al termine la visita ad una fattoria didattica e una giornata in piscina.
In vista della ripresa dell’anno scolastico, è stato attivato anche un doposcuola di sostegno e di recupero compiti in alcune parrocchie di Andria, con la collaborazione del Centro di orientamento don Bosco e delle associazioni Camminare insieme e UNITALSI. Ed è partita una libreria solidale, con l’attività di book-sharing Libero libro libero scambio: si possono donare e prendere libri nella sede della Caritas di Andria. “L’impegno per il contrasto alla povertà educativa non si ferma, ma c’è bisogno – fanno sapere dall’équipe diocesana Caritas – di forze nuove e giovani”.
Coraggio, allora: la porta della Caritas è spalancata!
(di Sabina Leonetti – foto gentilmente concesse da don Mimmo Francavilla)