Acireale: un ponte tra formazione e lavoro per il futuro dei giovani
Una splendida settantenne, la Fondazione Città del Fanciullo, che in questi ultimi anni sta aiutando moltissimi giovani di Acireale e dintorni a prepararsi per il mondo del lavoro senza abbandonare la propria meravigliosa terra d'origine. A due giovani sacerdoti è stata affidata la cura delle attività formative organizzate dalla Fondazione insieme agli enti locali, in una rete di collaborazione e di speranza.“Non ho mai insegnato nulla ai miei studenti; ho solo cercato di metterli nelle condizioni migliori per imparare. Le persone più felici, non necessariamente hanno il meglio di ogni cosa; soltanto traggono il meglio da ogni cosa che capita sul loro cammino”. Questo celebre motto di Albert Einstein è il manifesto programmatico della Fondazione Città del Fanciullo ETS di Acireale, comune della città metropolitana di Catania, noto in particolare per il suo Carnevale, il barocco, le bellezze naturalistiche, la costa lavica e fino a pochi anni fa per le sue terme.
La Fondazione è stata costituita nel 1953 da mons. Paolo Randazzo, mentre era Vescovo della diocesi Salvatore Russo, allo scopo di offrire assistenza ed educazione ai giovani orfani e abbandonati. Riconosciuta Ente Morale nel 1992, dopo la sospensione di alcuni anni di attività, è stata poi riavviata nel 2008 dal Vescovo Pio Vittorio Vigo, con finalità di solidarietà sociale e orientamento al lavoro. Due sacerdoti, membri del Consiglio di amministrazione, tengono vivo il legame con la comunità ecclesiale e civile.
Don Orazio Sciacca, classe 1992, direttore della pastorale giovanile, è assistente del coordinamento oratori della diocesi (CORDA) siciliana, che conta 220mila abitanti, 111 parrocchie, 52 oratori estivi e 30 invernali. Don Orazio insegna al Liceo di scienze umane Regina Elena di Acireale. “Incontro giovani quotidianamente – ci dice – e faccio conoscere loro le attività della Fondazione Città del Fanciullo, che collabora con diversi istituti d’istruzione con un innovativo metodo di progettualità, anche attraverso lo sviluppo di accordi con altre istituzioni locali, pubbliche e private. La Fondazione organizza per gli studenti i PCTO (quella che un tempo era l’alternanza scuola lavoro), garantendo così un proficuo collegamento tra istituzione scolastica, mondo del lavoro e società. Nel liceo Regina Elena l’ex alternanza scuola lavoro è un doposcuola pomeridiano.
Don Orazio Tornabene, classe 1983, è invece il direttore della Caritas diocesana e della pastorale sociale e del lavoro, nonché tutor del progetto Policoro. “Con la Fondazione Città del Fanciullo stimoliamo i giovani all’autoimprenditorialità e alla creatività. Ma soprattutto a pianificare l’esistenza qui, perché i giovani vivono alla giornata, senza una prospettiva a lungo raggio. La Fondazione presieduta dal nostro Vescovo è partner dei Gruppi di Azione Locale (GAL) “Terre di Aci”, con 5 Comuni coinvolti e corsi ritagliati su misura per i giovani. Io sono anche assistente scout – continua don Tornabene – e questa esperienza mi conferma che stiamo vivendo un drammatico spopolamento: tanti giovani si trasferiscono nel nord Italia già durante il percorso accademico o subito dopo aver frequentato l’università qui a Catania. Il lavoro stagionale in agricoltura resta la principale attività, in particolare nei vigneti delle zone montane, ma domina, ahimè, la piaga del caporalato. Resiste il turismo nella zona di Catania e in quella ionica di Giarre, con il porto. A tal proposito la Fondazione ha attivato percorsi di qualificazione in ogni settore, ma la rete con le istituzioni e l’associazionismo è deficitaria, ancora prevale l’assistenzialismo, con una subcultura delle aree periferiche, dove non mancano i problemi legati alle tossicodipendenze e alla ludopatia. Con i Centri di Ascolto Caritas attivi on line e in presenza vogliamo lanciare questa
sfida di collaborazione tra pubblico, privato e comunità ecclesiale”.
Marina Scandura, psicologa, dal 2008 è la responsabile della formazione della Fondazione. “Abbiamo realizzato ben 36 corsi – afferma – sui temi più vari: da quelli per badanti e per la tutela dei minori a quelli per guide naturalistiche, dalle tecnologie informatiche all’agricoltura sostenibile, dalle energie rinnovabili alla comunicazione giornalistica via web, da quelli per addetto alle vendite o per restauratore di mobili fino a quelli per la valorizzazione delle eccellenze del patrimonio enologico e gastronomico locale (granite, dolci, ricette della nonna…). A gennaio abbiamo coinvolto 20 talentuosi studenti dell’Istituto Superiore Gulli e Pennisi nell’accompagnamento dei visitatori al Presepe napoletano, un’opera d’arte sita nella cripta della Basilica di San Sebastiano ad Acireale, e ai presepi in mostra presso il Raciti Palace. Nelle nostre pagine on line sempre aggiornate – continua la psicologa – alcuni studenti trovano lavoro, altri tornano a riqualificarsi. Cerchiamo di arricchire sempre più l’offerta soprattutto per soggetti svantaggiati. La fondazione coordina il ConLab di Acireale, uno spazio di coworking nato nel 2019 a seguito di un accordo con l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e altri partner. Si tratta di un luogo dedicato esclusivamente ad attività auto-imprenditoriali che mira a promuovere la cultura dell’innovazione; è un laboratorio di creatività dove le persone con le loro idee e competenze possono incontrarsi e collaborare per sviluppare attivamente i propri progetti. I nostri docenti, selezionati tra Università, imprese e liberi professionisti, cambiano in base ai corsi e gli studenti sono molto soddisfatti”.
Rosaria Privitera, ingegnere, professoressa di tecnologia e membro dell’équipe di pastorale giovanile della diocesi di Acireale, ne è la testimonianza. “Ho avuto l’opportunità di partecipare a tre corsi formativi – racconta – organizzati da Città del Fanciullo: uno sulla progettazione dei muretti a secco, attinente al mio corso di studi, uno sul web design e uno per la realizzazione di siti web. Dopo il primo corso non ho mai avuto dubbi sulla partecipazione agli altri di mio interesse, apprezzandone l’ottima organizzazione. Alla Fondazione si respira un clima di famiglia e spesso ne scaturiscono buone opportunità lavorative”.
Bruno Barnabà ha partecipato nel settembre 2020 alla II Call for Ideas di Conlab Acireale. “È stata un’occasione molto importante – spiega – che ha accompagnato me ed altri giovani nello sviluppare la nostra idea imprenditoriale, con una contaminazione di competenze e idee a 360 gradi. Lo spazio di coworking ha facilitato l’avvio di diversi progetti di impresa, favorendo il confronto e lo scambio di idee per risolvere i problemi che incontravamo. Il corso di 40 ore su comunicazione web e social media, svolto tra dicembre 2022 e febbraio 2023, mi ha consentito di affinare le mie competenze e di acquisirne di nuove”.
“Il coinvolgimento dei nostri uffici diocesani – conclude don Sciacca – mira alla crescita integrale della persona e nella scelta dei docenti ci stiamo molto attenti”.
“La crisi del nostro tempo è culturale innanzitutto e relazionale – precisa don Tornabene -: la Dottrina sociale della Chiesa è il nostro punto di riferimento per cercare di arginarla”.
(di Sabina Leonetti – foto gentilmente concesse dalla Fondazione Città del Fanciullo)