12 Aprile 2023

A Pescara la carità profuma di pizza e cornetti caldi

Non solo preghiera: accanto alla cattedrale di Pescara ogni mattina, 365 giorni all’anno, una sala parrocchiale si trasforma in uno speciale bar dove chi ha bisogno può fare colazione gratuitamente. Don Francesco Santuccione, il parroco, ci racconta tutto quello che i volontari riescono a fare per assistere chi è in difficoltà e limitare gli sprechi di cibo.

Il profumo del caffè e dei cornetti si diffonde nel cortiletto accanto alla cattedrale di Pescara, intitolata a San Cetteo. Ogni mattina, 365 giorni all’anno, una sala parrocchiale si trasforma in uno speciale bar dove chi ha bisogno può fare colazione gratuitamente.

Cornetti e tranci di pizza sono donati da pasticcerie e forni delle vicinanze; caffè e the vengono preparati dai volontari.

Oltre alla colazione, si offrono «due chiacchiere e un sorriso per cominciare bene la giornata – spiega Diego Ciancetta, coordinatore dei volontari –. Cerco di trattare ciascuno degli avventori come se fosse mio figlio, mio padre, mio fratello». Il padre divorziato, lo straniero che lavora ma guadagna pochissimo, il senza dimora che vive per strada. Le facce che si incontrano sono sempre, più o meno, le stesse e con alcuni di loro si instaura un legame più profondo. «Ad Antonio piace la ciambella – racconta Diego –. Monica, invece, adora la pizza con funghi e salsiccia, così quando ho questi prodotti li metto da parte per loro. Poi spesso viene una ragazza, poverina, con problemi di droga, che ama la bomba fritta. Quando arriva per la colazione, gliene taglio una a metà e la farcisco con la marmellata, per farla contenta. Certe volte sembra quasi di essere in un ristorante, perché cerchiamo di soddisfare tutti…  Potremmo chiamarlo “Colazioni San Cetteo”, anche se di fatto un nome, questo servizio, non ce l’ha». Nella sala adibita a bar un tavolo per le pietanze, un frigorifero, un piccolo forno dove scaldare brioches e cornetti. Quando piove o fa freddo c’è spazio sufficiente per mangiare dentro, altrimenti si fa colazione nel cortile, all’aria aperta. Il cibo, solitamente, è quanto avanzato dai negozi della zona il giorno precedente. «Oltre che un’iniziativa di solidarietà, questo è un modo per combattere lo spreco – prosegue Diego –.

Gli esercizi commerciali sarebbero costretti a buttare gli alimenti invenduti, che invece sono ancora buonissimi.

Un cornetto semplice magari lo farciamo con marmellata o crema alla nocciola, lo scaldiamo, ed è quasi più buono del giorno precedente!». A fare il giro di tavole calde, bar e pizzerie di Pescara Vecchia è sempre Diego, aiutato da alcuni volontari. Una ventina quelli impegnati in tutto nel servizio delle colazioni. «Quello che offriamo cambia ogni mattina in base alla Provvidenza – spiega il referente – e anche i locali coinvolti non sono sempre gli stessi. Abbiamo due punti di raccolta forti, che sono Eurofocaccia all’Interspar e la pasticceria Dolce e Salato su viale Marconi, ma anche il Caffè D’Annunzio… Sono tutti situati nelle vicinanze di San Cetteo».

Solo il lunedì non ci sono dolci o pizze fresche, ma prodotti confezionati. Se durante la settimana i bisognosi che fanno colazione sono tra i trenta e i quaranta, il lunedì arrivano oltre cento persone, «perché il parroco dà a ciascuno anche un piccolo obolo – dice ancora Ciancetta –. Quindi il lunedì mattina distribuiamo dei sacchetti già preparati che contengono un pacchetto di cracker, un succo di frutta, un cornetto confezionato. Questi alimenti arrivano o grazie al Banco Alimentare, oppure li acquistiamo con le offerte raccolte in parrocchia». A San Cetteo, infatti, uno speciale raccoglitore è destinato proprio ai poveri, per finanziare il servizio delle colazioni e gli altri offerti a chi ha bisogno. «Sono persone che stanno male, sono sole, abbandonate, si sentono scansate da tutti – riflette Diego –. Cerchiamo di ridare loro anche la dignità. C’è chi è passato da noi e poi è riuscito a trovare un lavoro, a rialzarsi. Mi piace pensare che li prendiamo per la gola per poi dargli qualcosa di più grande».

Dalla barberia alla consegna di medicinali e pacchi viveri, passando per la “spesa sospesa”, sono tante le iniziative pensate per aiutare chi ha bisogno, nella cattedrale. In occasione della Pasqua, vengono distribuiti «dei buoni per l’acquisto di carne in macelleria», spiega il parroco don Francesco Santuccione, vicario generale dell’arcidiocesi di Pescara – Penne, sacerdote dal 1975 e dal 2012 alla guida della cattedrale. «Quando mi dissero che sarei diventato parroco di San Cetteo rimasi spiazzato – ricorda – perché questo è un edificio enorme, solenne, le attività erano un po’ al ribasso. Eppure siamo riusciti a fare tanto in questi anni, dal potenziare gli scout, i diversi movimenti, la liturgia… E naturalmente la carità».
La chiesa apre alle 7; alle 7.30 c’è la prima Messa e poi, subito dopo, si parte con le colazioni.
«Il portone resta aperto tutto il giorno – spiega don Francesco –; chiunque, a qualsiasi ora, può entrare e fare due chiacchiere con il Titolare, che non sono io ma è il Signore. La notizia del nostro servizio di colazioni è arrivata anche al Santo Padre, che ci ha mandato dei Rosari da regalare a tutti i poveri che passano di qua. Ma tutti sono generosi, con noi. Vedo che se ci si apre agli altri e all’amore, si lavora bene e tutto gira.

Chi viene qui trova sempre accoglienza e fraternità».

(di Giulia Rocchi – foto gentilmente concesse da don Francesco Santuccione)

12 Aprile 2023
raccontaci

Hai una storia da raccontarci?

Condividi la tua esperienza, ti potremo contattare per saperne di più.

Iscriviti alla nostra newsletter