23 Ottobre 2023

A Manfredonia, c’è una casa che accoglie tutti

La Casa della carità di Manfredonia da 12 anni spalanca le porte a chi è nel bisogno e offre risposte concrete per le emergenze più varie: da quelle alimentari a quelle igienico sanitarie, da quelle burocratico-legali a quelle scolastico-lavorative. Da due anni la guida della struttura è stata affidata alla Caritas diocesana, come ci spiega il direttore, don Luciano Pio Vergura.

A Manfredonia (FG), cittadina pugliese alle pendici del promontorio del Gargano, c’è un luogo in cui tutti possono trovare ascolto e aiuto: è la Casa della carità, un vero e proprio presidio di solidarietà che nel tempo è diventato un punto di riferimento per quanti sono in situazioni di bisogno. La struttura, realizzata anche grazie ai contributi dell’8×1000, è presente sul territorio dal 2011 e dal 2021 è affidata alla direzione della Caritas della diocesi di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo.
Sono molti i servizi presenti in questa realtà per venire incontro alle diverse richieste di aiuto. Oltre agli spazi per l’accoglienza e alla possibilità di offrire fino a 40 posti letto, presso la Casa della carità è attiva una mensa serale, un centro di distribuzione di vestiti, un punto docce e diversi uffici della Caritas diocesana.
Ma il vero polmone della Casa è il Centro di ascolto “perché è da lì che passano tutte le richieste – testimonia don Luciano Pio Vergura, direttore della Caritas diocesana dal 2015 e dal 2021 anche della Casa – non soltanto di aiuto, ma anche di collaborazione, di attenzione, di presa in carico dei più fragili”.
Solo nell’ultimo anno sono stati più di mille gli accessi, con richieste di vario genere: dalla ricerca del lavoro al sostegno alimentare, dal supporto per il pagamento delle utenze alla ricerca di case in affitto. Nello stesso anno sono stati ben 4335 i beneficiari della distribuzione di scorte alimentari e 2766 i pasti distribuiti presso la mensa serale.
Il 3 ottobre 2023 è stato inaugurato anche un ambulatorio sociale polispecialistico totalmente gratuito. “Oltre alle visite – racconta don Luciano – supportiamo quanti non sanno come accedere al sistema sanitario nazionale, guidandoli verso il percorso appropriato per il loro caso. Quando questo non è possibile, come nel caso di stranieri o italiani che per vari motivi non hanno più l’accesso alla sanità pubblica, è possibile essere visitati dai nostri medici”.
Attualmente sono otto i componenti del personale sanitario volontario, ognuno secondo la propria specializzazione, ma l’intento è quello di ampliare l’offerta. Nel tempo la Casa della Carità è diventata anche un importante centro di progettazione. Qui è possibile trovare l’ufficio che si occupa dell’organizzazione e del coordinamento di interventi che intercettano i fondi provenienti dall’8xmille e l’ufficio immigrazione, dove si snoda l’insieme delle attività a tutela degli immigrati presenti sul territorio, come l’assistenza legale, quella lavorativa o quella scolastica.
Grazie ai protocolli siglati dalla CEI, attraverso i corridoi umanitari, sono giunti in diocesi 40 afgani, di cui 20 tutt’ora ospiti. Ma sul fronte immigrazione l’impegno continua anche a tutela di quanti sono coinvolti nel fenomeno del caporalato. In sinergia con la parrocchia di Borgo Mezzanone (FG), una piccolissima frazione, sede di uno dei principali campi dove risiedono le vittime di questa attività illecita, sono stati avviati progetti per restituire dignità ai lavoratori attraverso alcuni percorsi formativi.
Sempre grazie ai fondi dell’8×1000 è stata portata avanti l’iniziativa “Liberi di partire, liberi di restare”, grazie alla quale sono stati acquistati dei furgoni per gli spostamenti dei braccianti, che spesso erano costretti a muoversi a piedi o a pagare qualcuno per raggiungere i campi. E non solo. Grazie alle attività diocesane è stato possibile riuscire a far conseguire ad un gruppo di immigrati 20 patenti di guida, 30 patentini per il trattore agricolo e 30 per i carrelli elevatori, mettendo gli operai in condizione di accedere a posizioni lavorative più dignitose e riscattandoli dal regime dei caporali.
La Casa della carità, ancorata nel tessuto sociale della diocesi di Manfredonia, spicca come luogo di solidarietà in cui tutti possono trovare ristoro. Qui, di fronte al volto del fratello, la carità non è qualcosa di astratto ma è impegno quotidiano e costante di quanti, insieme al sostentamento, offrono un posto in cui sentirsi ascoltati e accolti.

(di Giacomo Capodivento – foto gentilmente concesse da don Luciano Pio Vergura)

23 Ottobre 2023
raccontaci

Hai una storia da raccontarci?

Condividi la tua esperienza, ti potremo contattare per saperne di più.

Iscriviti alla nostra newsletter