12 Settembre 2024

#4 Come pregare con la Parola: dopo la riflessione, il dialogo

"Come pregare con la Parola" è il ciclo di cinque brevi riflessioni del card. Angelo De Donatis, già vicario di Papa Francesco per la diocesi di Roma e dallo scorso 6 aprile Penitenziere Maggiore, scritte per i lettori di Unitineldono.it e della rivista Sovvenire. In questa quarta puntata, dopo aver preparato il cuore, letto e meditato, ci apriamo all’invocazione e alla preghiera vera e propria. È il momento della "oratio".

COME PREGARE CON LA PAROLA

4 – Oratio: dalla riflessione al dialogo

 

Ci occupiamo questa volta del quarto gradino della lectio divina, di questa scala che congiunge la terra al Cielo: è il momento dell’oratio. Dopo aver preparato il cuore, letto e meditato, ci apriamo ora all’invocazione e alla preghiera. Se infatti, abbiamo lasciato la Parola scendere nel nostro cuore e penetrarci, non potrà non nascere il bisogno in noi di rivolgerci al Signore direttamente, per colloquiare con Lui, cuore a cuore, e dirgli ciò che in noi la Parola ha suscitato. «Quando leggi lo Sposo ti parla; quando preghi lo Sposo ti ascolta», ci ricorda san Girolamo La Parola infatti accende come una specie di fiamma, che può essere ora di dolore ora di amore, che ci brucia dentro, che porta con sé la necessità di un dialogo a tu per tu con Colui che ce l’ha rivolta. Potremmo dire che questo momento è quello della nostra risposta alla Parola ascoltata, che può essere diverso a seconda dei movimenti interiori che sono nati in noi. La preghiera potrà essere allora un ringraziamento di fronte a una luce nuova o una consolazione ricevuta, una supplica di fronte alla constatazione della nostra lontananza e della difficoltà a vivere secondo quella Parola, un bisogno di intercessione, di affidamento dei nostri fratelli, o anche una specie di lotta di fronte ad un’esigenza che fatico ad accogliere. È il momento di restituire a Dio ciò che Lui stesso ci ha donato di comprendere, aggiungendovi il nostro consenso, bisognoso però della Sua grazia che sola può suscitarlo e sostenerlo. Senza di Lui non possiamo far nulla! Dice Guigo, che ci fa da maestro in questa pratica della lectio: “Dio vuole che lo preghiamo, vuole che apriamo il seno della nostra volontà alla grazia che viene e bussa alla porta e vuole che gli diamo il nostro consenso”. A volte potrà succederci anche di non trovare parole da dire, potremo avere solo lacrime, o silenzio, o anche una sensazione di aridità. Non c’è da spaventarci: la Parola è fruttuosa anche se sembra cadere in un cuore che sento deserto. In quei momenti farò piccoli atti di fiducia e cercherò di rimanere perseverante, dicendogli semplicemente: “Mi fido di te, so che mai la Tua Parola rimane senza frutto. Agisci Tu nel mio cuore”.

Angelo card. De Donatis

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12 Settembre 2024
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