#2 Come pregare con la Parola: basta aprire il cuore!
"Come pregare con la Parola" è il ciclo di cinque brevi riflessioni del card. Angelo De Donatis, vicario di Papa Francesco per la diocesi di Roma, scritte per i lettori di Unitineldono.it e della rivista Sovvenire. Questa seconda puntata è dedicata a come vivere la lettura del testo biblico che abbiamo scelto per la nostra preghiera. È il momento della "lectio".COME PREGARE CON LA PAROLA
2 – Lectio: non occorre essere un biblista, ma solo aprire il cuore
Il momento della lectio è il secondo gradino di questa “scala” che ci solleva dalla terra verso il Cielo, innalzandoci verso l’incontro con il Signore attraverso la Sua Parola. Dopo esserci sintonizzati con lo Spirito Santo, si tratta ora, semplicemente, di leggere il brano che ho scelto per la preghiera. Non sarà necessario scervellarsi sulla scelta del testo. Soprattutto all’inizio è buon metodo rimanere sulla Parola che ci regala la Liturgia di ogni giorno. Più in là potrebbe essere utile dedicarsi alla lettura continua di un intero libro della Scrittura, di uno dei Vangeli ad esempio. Mi cibo del Pane che il Signore dà ogni giorno alla Sua Chiesa. Sono parte di un popolo che legge e ascolta per nutrirsi, a cui il Signore non fa mancare il pane quotidiano. Leggo e rileggo il breve testo che ho davanti a me, magari, se posso, anche ad alta voce. Può anche essere d’aiuto copiarlo, o comunque sottolinearlo. Il Card. Martini diceva: “la Scrittura si legge con la penna e non soltanto con gli occhi”. Sto attento ai verbi soprattutto, ma ad ogni singola parola. Mi soffermo sui personaggi e sulle azioni. Cerco di comprendere il significato di quello che leggo. Qualcuno suggerisce di rispondere alla semplice domanda: “che dice il testo in sé?”. Magari mi vengono in mente passi della Scrittura che si collegano a quanto sto leggendo, una buona Bibbia mi può aiutare con la citazione di brani paralleli. Mi devo ricordare però che sto comunque pregando! È bella l’immagine che usa Guigo il Certosino, un monaco che scrive una famosa lettera proprio sulla lectio divina. Lui dice che è come se mi fosse offerto un bel grappolo d’uva e io mi metto a considerare dentro di me che è sicuramente bello e buono e comincio a mettermelo in bocca, a masticarlo e a triturarlo, come sotto il torchio. Qui è soprattutto la mia ragione che interviene e si rapporta con il testo per coglierne le diverse sfaccettature. È la mente che per prima viene come sollecitata dalla Parola. Dice Guigo che l’importante della lettura è proprio questo desiderio di cercare! Mentre leggo cerco Dio in quelle parole, il Suo Volto, chi è Lui, come agisce, che cosa insegna, come si è comportato.
Leggi e rileggi allora e, mentre leggi senza stancarti, tieni desto il desiderio della ricerca!
Angelo card. De Donatis