#1 Come pregare con la Parola: prima… scaldare il motore
"Come pregare con la Parola" è il ciclo di cinque brevi riflessioni del card. Angelo De Donatis, vicario di Papa Francesco per la diocesi di Roma, scritte per i lettori di Unitineldono.it e della rivista Sovvenire. Questa prima puntata è dedicata a come ci si prepara a entrare nella preghiera, a come si "scalda il motore": invocando lo Spirito Santo.COME PREGARE CON LA PAROLA
1 – Invocare lo Spirito: prima di pregare scaldiamo il motore
“Ecco, verranno giorni, – dice il Signore Dio – in cui manderò la fame nel paese,
non fame di pane, né sete di acqua, ma d’ascoltare la parola del Signore”. (Am 8,11)
Se hai sentito o senti questa fame e questa sete, questo vuoto dentro che ti spinge a cercare un nutrimento che ti sazi il cuore, se hai delle domande irrisolte che vuoi porre al Signore, se stai cercando il modo di sapere quello che pensa e di conoscere quello che gli piace, allora sei ben disposto per cominciare a pregare, aiutandoti con la Scrittura. Ma come “dare il via”? La saggezza della tradizione monastica ci consegna un metodo, molto semplice, ma anche molto efficace, di cui avrai sentito parlare, che è quello della lectio divina. Potremmo riassumerlo in cinque brevi steps, cinque gradini.
Il primo è: sintonizzati con lo Spirito Santo!
L’ascolto della Parola di Dio è l’ascolto di Lui che ti vuole parlare, proprio oggi e proprio a te. Non è la lettura di parole di 2000 anni fa, ma di una Voce viva e vivente che desidera rivolgersi al tuo cuore. Quindi anzitutto devi avere questa fiducia e questo desiderio di ascoltare, fuggendo quello che san Giovanni Crisostomo definiva “il grande assalto delle cose”. Di sicuro hai mille preoccupazioni e diecimila pensieri e una gran frotta di questioni da risolvere e di cose da fare. Ma… se vuoi metterti in ascolto ci vuole un tempo di stand by. I monaci lo chiamavano “statio”: stai fermo, prendi distanza dalle cose, rientra nel tuo cuore e prova a custodirlo per un po’. Rientrando in te stesso, preparati. Quando viene uno a trovarti del resto, almeno cerchi di ordinare un po’ la casa e di preparare un ambiente accogliente. Fa’ così col tuo cuore. Aiutati trovando una posizione adatta del corpo che esprima il tuo atteggiamento di silenzio e raccoglimento e poi chiedi il dono dello Spirito Santo, affidando interamente a Lui il tempo che dedicherai alla preghiera con la Parola. Questo è un momento essenziale! Siamo dei semplici mendicanti bisognosi: solo lo Spirito Santo può rendere attuale e viva per me quella Parola che, altrimenti, rimarrà una lettera morta che non potrà cambiare la mia vita e il mio intimo. Non sono tanto importanti le parole che dici, quanto l’intenzione e il desiderio che hai. E allora… fatti piccolo piccolo davanti al Signore e, come un pulcino, mettiti sotto le sue ali e invocalo: “Vieni, vieni Spirito Santo… se Tu non vieni, io non sono!”.
Angelo card. De Donatis