Ad Alcamo la Chiesa in uscita affretta il passo
Animazione con i clown, novena per le strade del quartiere, volontariato: tutto concorre ad attrarre le persone se le iniziative sono creative, ovvero se partono dal basso, dice don Enzo Santoro, il parroco del Sacro Cuore ad Alcamo (TP). E la parrocchia si riempie.«La caratteristica di questa parrocchia è la giovinezza»
sorride Claudia Di Gregorio, catechista della parrocchia del Sacro Cuore di Alcamo, una delle maggiori tra le dieci parrocchie della località trapanese con circa 9mila abitanti (su 45mila) in un quartiere di nuova urbanizzazione che nel 1968, quando la parrocchia venne fondata, ne conteneva appena 2mila. «Abbiamo tante nuove famiglie e tanti bambini – spiega – e questo dà una grande vitalità. Però come tutte le cose giovani devono crescere: cerchiamo tutti insieme di fare in modo che le attività siano sempre più attraenti». Quando la incontriamo fervono i preparativi per la festa patronale del Sacro Cuore, con una novena, con Messe itineranti del parroco don Enzo Santoro nelle strade intorno a viale Europa, animazioni e un momento di preghiera per i bambini e con i parrocchiani clown impegnati a visitare malati e anziani soli, per cercare di portare un sorriso, affetto, vicinanza.
«Definirei don Enzo un parroco atipico, rivoluzionario, ovvero non legato alla catechesi vecchio stampo»
dice Vito Sutera, 54 anni, commerciante e ministro della Comunione nella parrocchia diretta dal 2014 dal “vulcanico” don Enzo Santoro dopo esser stata guidata per più di quarant’anni dal fondatore, il compianto don Mariano Viola scomparso recentemente. «La caratteristica di don Enzo – spiega Vito – è di andare incontro alla gente, con un’evangelizzazione aperta. Penso ad esempio al nostro “Natale in frammenti”: al posto del Presepe vivente, abbiamo coinvolto i giovani in drammatizzazioni ispirate dall’attualità, dagli incidenti stradali – rappresentati con vecchie auto dismesse e manichini delle vittime – alle tossicodipendenze, dal gioco d’azzardo agli sbarchi di migranti… Un modo per sensibilizzare sui drammi del nostro tempo fuori dagli schemi tradizionali, e allo stesso tempo coinvolgere i giovani incontrandoli nel loro mondo».
La vitalità e la partecipazione della parrocchia si respira anche nella tradizionale giornata comunitaria celebrata ogni anno il 25 aprile al Baglio Florio (la raccontiamo nel video), un’occasione di convivialità ma anche di catechesi. «Quando arrivai, a metà degli anni Duemila, come coadiutore, trovai una realtà molto accogliente e disponibile: don Mariano ha lavorato molto, ha seminato in una zona nuova e in espansione, con l’entusiasmo degli inizi ha formato un laicato attivo e partecipe e anche oggi raccolgo in qualche modo la sua eredità» si schermisce don Enzo, 65 anni ben portati, definito dai suoi parrocchiani «instancabile, umile, sempre presente». Classe 1958, dopo la laurea in Pedagogia ha studiato Teologia a Palermo ed è stato ordinato nel 1988. Ha frequentato una scuola di psicoterapia Gestalt a Palermo e ha ottenuto la licenza di Catechetica a Messina. Per molti anni direttore della Pastorale giovanile e dell’ufficio catechistico, ha svolto un’infinità di corsi come educatore e counsellor di coppie e famiglie. Con una passione per i giovani e per escogitare forme sempre nuove per proporre la Parola.
Ogni settimana l’oratorio vede un movimento catechistico di circa 600 tra fanciulli e adolescenti dai 6 ai 13 anni. Ma per far crescere la fede e la partecipazione, dice, «bisogna fare spazio alla creatività». «Io vedo che laddove c’è un investimento di tempo, di ascolto e di dedizione – rimarca – le persone rispondono con entusiasmo. Quando proponiamo delle iniziative creative, ovvero che partono dal basso, trovano un buon esito perché vengono concepite dalle stesse famiglie che le animeranno e questo dà la possibilità di interagire molto, di coinvolgere, di chiedere alle persone di partecipare».
Così, accanto alle tradizionali attività dell’Azione cattolica e dei vari gruppi dei Vincenziani, dell’Apostolato della preghiera, di Padre Pio, della Madonna che scioglie i nodi, è nato ad esempio il suo coinvolgimento in un corso per clown che ha frequentato insieme a genitori e giovani della parrocchia: da allora utilizza questo strumento di animazione nelle scuole all’inizio e alla fine dell’anno scolastico, negli incontri per il Natale, in occasione della Festa della mamma o del papà. «Quella che facciamo noi – sorride Nuccia Scibilia, insegnante di pilates e catechista – ha un valore aggiunto rispetto alla clownterapia che ci è stata insegnata al corso: quando facciamo i clown, lì c’è Dio tra noi. Don Enzo ha la capacità di far fiorire i talenti delle persone, tirar fuori il meglio da ciascuno. Per noi è evidente che è un uomo che vive in Cristo: è sempre disponibile, con il suo donarsi agli altri mostra a ciascuno di noi cosa vuol dire sforzarsi di diventare Vangelo vivente».
Alla domanda su cosa gli piacerebbe realizzare, don Enzo risponde scoppiando a ridere: «Io mi devo un po’ contenere – dice – perché se dipendesse da me vorrei realizzare un cambiamento più veloce. Il mondo cambia ad una velocità impressionante e noi siamo un po’ lentucci. Papa Francesco lo dice in modo chiarissimo: dovremmo essere un po’ più veloci nel cambiamento. Le persone hanno bisogno di altri linguaggi, altri tempi, altri orari, meno burocrazia, più vicinanza! I giovani, poi, non ne parliamo… Loro dovrebbero essere il nostro banco di prova, il nostro esame continuo:
senza scadere nell’attivismo umano, perché tutto è opera della Provvidenza, dovremmo davvero verificare quanto riusciamo a porci sulla loro stessa lunghezza d’onda».
Anche per questo è già al lavoro per organizzare i prossimi campi estivi al via a luglio con i ragazzi del post-Cresima, che da quarant’anni sono il suo appuntamento estivo fisso al quale non rinuncerebbe per nulla al mondo perché «è un tempo prezioso per loro per stare insieme, divertirsi e nutrire lo spirito. I ragazzi serbano questi ricordi nel cuore per tutta la vita: ne vale davvero la pena».
Testo, regia e produzione del video di Manuela Borraccino
Riprese e foto di Giuseppe Aiello e Tommaso Minaudo con la collaborazione di Francesco Di Gregorio
Montaggio di Giuseppe Aiello
(Music from #Uppbeat – License code: ILANUSUXFPXCCN44)