Con Don Giorgio Cabras, musica e sport per gli under18 dell’Ogliastra
«Dalle famiglie che ci hanno parlato dei figli in crisi è nato questo progetto per dare ai giovani fra i 14 e i 18 anni luoghi di aggregazione, creatività e cultura» racconta don Giorgio Cabras, direttore della Caritas diocesana di Lanusei e Tortolì.«All’inizio ho esitato ad accettare l’invito a vederci tre mattine a settimana in oratorio: dopo così tanti mesi a fare lezioni di latino dietro ad un pc – racconta Andrea, 16 anni – pensavo di andare in spiaggia o in giro con i miei amici. Poi ho iniziato a frequentare gli incontri e mi sono piaciute tantissimo sia le attività sia l’occasione di conoscere altri ragazzi». Lo studente del liceo classico di Tortolì è uno dei circa 20 ragazzi protagonisti del progetto “Si può fare”: un programma di attività estive a base di laboratori di musica, teatro, attività sportive tra i due oratori inter-parrocchiali di Lanusei e di Tortolì, indirizzate ai giovani tra i 14 e i 18 anni. Il progetto rappresenta una delle risposte della diocesi di Lanusei all’emergenza sociale ed educativa che colpisce, dopo un anno e mezzo di pandemia, buona parte dei bambini e adolescenti dell’Ogliastra, la vasta area nuorese a ridosso delle montagne della Barbagia. In questa, che è una delle aree meno popolate della Sardegna (appena 54mila abitanti), la povertà educativa unita alla mancanza di luoghi di aggregazione e alla separazione geografica tra i piccoli paesi, è stata resa ancora più aspra dal Covid 19.
«Ci siamo messi in ascolto dei bisogni delle famiglie, che ci hanno parlato del grande disagio dei figli adolescenti a causa della pandemia» racconta don Giorgio Cabras, vicario generale e direttore della Caritas diocesana dopo esser stato per vent’anni parroco di San Giorgio a Tortolì. «Durante le serate del lockdown abbiamo pensato a cosa potessimo fare ed è nato questo progetto, che prevede spazi nuovi di socialità e di integrazione con un accompagnamento anche ai genitori».
Il progetto Si può fare, avviato a febbraio 2021 e che in un’ottica di inclusione sociale ha cercato di far incontrare minori provenienti da famiglie disagiate con ragazzi di famiglie più benestanti, rimarrà attivo anche nei prossimi mesi e rappresenta una proposta offerta a tutta la diocesi grazie ai fondi dell’8xmille della Cei.
La Sardegna è una delle regioni con il maggior tasso di dispersione scolastica in Italia, il 15,2 per cento, che raggiunge il 37,4% tra gli studenti delle scuole superiori.
«Su 34 parrocchie sono aperti appena quattro oratori e l’assenza di spazi di crescita umana, spirituale e culturale incide sulla povertà educativa» rimarca don Giorgio, che come parroco per vent’anni a Tortolì fino al 2015 ha promosso ogni estate Grest frequentati da 300 ragazzi.
«I punti di forza di questo progetto sono l’integrazione fra musica e sport, due tra le attività più amate dai giovani – spiega Sergio Mascia, formatore e responsabile del progetto – ed il supporto psicologico dopo i lunghi mesi di lockdown. Abbiamo coinvolto i ragazzi nell’organizzazione delle uscite tematiche, e abbiamo cercato di lavorare sulle capacità relazionali, sull’autostima e sullo sviluppo delle competenze. Nel laboratorio teatrale sono stati invitati a portare in scena il loro vissuto e le loro difficoltà, in modo da trarre beneficio dalla narrazione autobiografica». Un modello che si sta rivelando vincente e da estendere anche in altre aree.
(Manuela Borraccino)
Riprese e montaggio del video: Gabriele Incollu – Si ringrazia la diocesi di Lanusei per il contributo di Laura Porcu