Per i nuovi poveri di Pescara, ora c’è il Salvadanaio della Solidarietà
Nasce un fondo d’emergenza costituito da offerte di fedeli. “L’aiuto fraterno non si è fatto attendere: siamo già a oltre 60 donazioni” - racconta Corrado De Dominicis, direttore Caritas, che ha ereditato il progetto avviato da don Marco Pagniello.Piccoli imprenditori. Artigiani. Famiglie monoreddito. Precari. Lavoratori non in regola. Prima dell’emergenza Covid molti riuscivano, seppur a fatica, a sbarcare il lunario. Ora però rischiano di sprofondare.
Sono almeno 500 le nuove famiglie seguite dalla Caritas nel territorio di Pescara-Penne, il 30% in più.
Per loro il “Salvadanaio della solidarietà”, un fondo d’emergenza costituito da offerte di fedeli. “L’aiuto fraterno non si è fatto attendere: siamo già a oltre 60 donazioni” racconta Corrado De Dominicis, direttore Caritas, che ha ereditato il progetto avviato da don Marco Pagniello, chiamato a Roma al coordinamento delle politiche sociali e welfare della Caritas nazionale. “L’emergenza non è finita, ora bisogna ripartire con gli strumenti giusti. In questa prima fase provvediamo alle esigenze più immediate, come affitti e utenze. Poi proveremo a riavviare alcune attività con un aiuto economico e sosterremo il rientro nel mondo del lavoro con tirocinii formativi. Per dirla con Madre Teresa, questa è la nostra goccia nell’oceano. Una goccia che guarda oltre, che si propone di salvare il connubio indissolubile tra persone e lavoro e di custodire così la famiglia”. Una goccia che presto sarà pioggia.
(Stefano Nassisi)