2 Giugno 2015

Quella parrocchia di città che accompagna gli anziani

A Milano il primo centro di prossimità per la terza età è nato nella chiesa di San Giovanni in Laterano. Da una donazione al parroco è partita un’opera che dal 2007 ha raggiunto 900 persone. E grazie a don Giuseppe Grampa, a una fondazione e a 40 volontari, è diventata per tanti un appoggio sicuro.

Per chi ha i capelli bianchi la grande città, anche quella in cui si è nati, può diventare talvolta faticosa, perfino amara. Un centro di prossimità per gli anziani e i loro familiari, dove sentirsi a casa a un passo da casa, fa la differenza. Il primo a Milano è nato all’ombra di un campanile, tra Città Studi e Lambrate. È il progetto La Tenda, partito dalla parrocchia di San Giovanni in Laterano, affidata oggi a don Giuseppe Grampa, e dalla fondazione ‘Aquilone’. Dal 2007, in cui iniziò l’attività, ha raggiunto più di 900 anziani, anche non autosufficienti. Nel solo 2015 ha lavorato in rete con 200 servizi di accompagnamento e proposte di socialità.
La sede, in via Donatello, si sostiene con contributi di privati. Il primo passo: la donazione di due fedeli della comunità, i coniugi Augusta ed Ermanno Sessa, che lasciarono al precedente parroco, don Angelo Casati, alcuni spazi con il desiderio di farne un’opera per la terza età. La Tenda è diventato così un ‘centro parrocchiale’ per anziani distaccato dai locali della parrocchia, dove tanti trovano un appoggio sicuro. Ascolto e orientamento, consulenza fiscale e previdenziale, un medico disponibile più giorni a settimana nello ‘spazio salute’, dove entrare anche solo a misurarsi la pressione. E poi una mano per la spesa, una persona di fiducia che ti accompagna dal medico, incontri al caffè letterario e nei laboratori creativi. Oltre alle lezioni di ginnastica dolce e al corso di internet, stavolta però nei locali parrocchiali.

(Foto Agenzia Romano Siciliani)

«Questo quartiere, come tanti, fa i conti con l’invecchiamento progressivo dei suoi cittadini – spiega don Giuseppe Grampa, 76 anni – La Tenda, così come il nostro gruppo parrocchiale settimanale dei ‘Super-anta’, è uno dei modi con cui la comunità si prende carico degli anziani, che giustamente ci chiedono attenzione, vicinanza, compagnia, e allo stesso tempo dei loro familiari, che non vanno lasciati soli ad affrontare le malattie senili dei loro cari».
‘Prossimità’ vuol dire anche amicizia, vicinanza d’animo e di relazione. «Il nostro primo impegno è colmare la solitudine ed è un’esperienza che ci arricchisce profondamente» spiega Laura Antonucci, coordinatrice del progetto La Tenda. «Qui posso condividere i problemi più seri e allo stesso tempo passare qualche ora di serenità – spiega Mariagrazia, 71 anni -. Non ci sentiamo mai soli, ci aiutiamo l’un con l’altro: La Tenda è uno spazio di relazione, che ti spinge a muoverti, a uscire di casa, a superare quella chiusura che, tra malessere interiore e qualche disturbo fisico, potrebbe avere il sopravvento».
Il progetto nel tempo è diventato un’oasi nella città. E non potrebbe esistere senza il servizio generoso di 40 pensionati della parrocchia, tutti volontari. «Aiutando gli anziani, io non lo divento – scherza Emiliano Bellingeri, 76 anni, volontario da 25 -. Qui mi sento utile, questo spazio donato, destinato a restituire vita agli anni, è stato una grazia. E abbiamo creato insieme a don Giuseppe un modello di comunione e di vita ritrovata».

(Claudia Belleffi)

2 Giugno 2015
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