Don Tonino Palmese: una vita per la legalità, sulle orme di don Bosco e mons. Bello
A Napoli don Tonino Palmese è sempre pronto ad ascoltare chi ha bisogno, al fianco di madri, padri, fratelli e sorelle delle vittime innocenti della criminalità organizzata, uccise per sbaglio dalla mano di un killer o per essersi casualmente trovati sulla scena di uno scontro tra bande criminali.È un intellettuale don Tonino, docente di Teologia all’Università Pontificia di Napoli, di Pedagogia al “suor Orsola Benincasa”, direttore dell’ufficio Giustizia e Pace della diocesi di Napoli, Consulente della Commissione Parlamentare Antimafia, coordinatore regionale dell’associazione Libera.
È un uomo di strada don Tonino, sempre pronto ad ascoltare chi ha bisogno, costantemente a fianco di madri padri fratelli e sorelle delle vittime innocenti della criminalità organizzata, uccise per sbaglio dalla mano di un killer o per essersi casualmente trovati sulla scena dello scontro tra bande criminali.
Due i sacerdoti che hanno segnato il suo percorso, don Bosco e il vescovo di Giovinazzo don Tonino Bello. Il primo per l’attenzione verso i giovani il secondo per la sua casa di “vescovo povero tra i poveri” aperta a tutti a qualsiasi ora del giorno e della notte.
E l’attenzione di Don Tonino verso i giovani compresi quelli chiusi in un carcere minorile è davvero senza pregiudizi come mostrano le sue parole: -“La cosa di cui vado maggiormente fiero è la preparazione dei ragazzi di Nisida alla giornata annuale della memoria e all’impegno contro le mafie: con loro sperimentiamo con soddisfazione che ci sono alternative alla logica della violenza. I ragazzi sono seguiti da educatori che aderiscono a Libera, ma soprattutto dai familiari delle vittime innocenti della camorra, un gruppo di persone che rappresentano l’espressione più nobile della nostra regione: vittime essi stessi, si incontrano con i ragazzi di Nisida e prendono coscienza di avere una possibilità per superare la propria disperazione. Questo è un successo, una speranza”.
Allora, in questo mese di gennaio, stringiamo anche noi la mano dei parenti delle vittime e uniamo la nostra voce a quella di don Tonino. Per non dimenticare Federico, Gianluca, Dario, Fabio, Attilio, Paolo, Gaetano, Daniele, e tanti altri che hanno ingiustamente perso la vita per mano delle mafie, uniti in una marcia inarrestabile verso la legalità e contro ogni ingiustizia.