La festa dei popoli ha un cuore missionario
Il grande evento organizzato nel santuario di San Gabriele dell'Addolorata, a Isola del Gran Sasso, è solo una delle attività missionarie della diocesi di Teramo Atri. Il suo vulcanico responsabile, don Adriano, unisce la vitalità marchio di fabbrica delle sue origini brasiliane con la creatività e la passione dell'Italia in cui si è integrato. E per animare le attività missionarie non c'è mix più adatto, come raccontano i suoi collaboratori...Filosofo, antropologo, direttore del Centro Missionario e Migrantes, già fidei donum in Brasile, vicario parrocchiale. Lui è don Adriano Josè Pereira Da Silva, classe 1970, italo brasiliano, con quell’inconfondibile “spirito festaiolo carioca” che ben si concilia con l’accoglienza e la creatività del popolo italiano. Siamo nella diocesi di Teramo-Atri, don Adriano è vicario parrocchiale a S. Maria Assunta, nella località balneare di Roseto degli Abruzzi (TE), tra le più celebri della costa adriatica, con i suoi 100mila abitanti estivi a fronte dei 25mila invernali. In questo periodo don Adriano supplisce anche la dipartita di un sacerdote nella chiesa di S. Rocco a Guardia Vomano, frazione di Notaresco. Come direttore del Centro Missionario diocesano ha organizzato la prima edizione della festa dei popoli, voluta fortemente dal vescovo Lorenzo Leuzzi, in concomitanza con la Veglia mariana internazionale dei giovani nel Santuario di S. Gabriele dell’Addolorata, a Isola del Gran Sasso. Ventidue gli stand allestiti, in una festa che ha favorito la nascita di una rete con varie associazioni laiche ed ecclesiali della diocesi abruzzese e dopo tre anni circa di fermo per il covid. “Un evento – spiega don Adriano – pensato per promuovere la conoscenza della cultura, delle tradizioni, dei valori e delle ricchezze delle popolazioni sparse in tutto il mondo presenti nel nostro territorio, dove è cresciuta la multietnicità. Una festa di colori, suoni e sapori. Un viaggio che ha consentito di girare per i continenti senza muoversi da casa. Un bell’esempio di come sia possibile creare coesione sociale e favorire l’integrazione se si incontra l’altro, se si creano occasioni di scambio reciproco, perché le differenze culturali non sono un vero ostacolo se si pensa, come afferma un proverbio indiano, che
tutti i popoli del mondo sorridono nella stessa lingua“.
Difficile fare sintesi dell’intensa attività missionaria che don Adriano porta avanti con il suo gruppo di volontari, soprattutto adulti. “I giovani sono meno costanti – precisa – tornano a casa dalle sedi universitarie soprattutto nel fine settimana”. Ma lui non demorde e va incontro a tutti per tenere fede alla Chiesa in uscita di Papa Francesco. Alcuni appuntamenti sono diventati fissi: l’Ottobre missionario, con la partecipazione attiva di molti giovani e la Veglia missionaria – 2 anni fa preparata in varie chiese della forania, assistite in tutto il percorso -, la Giornata missionaria dei profughi e, sempre nel mese di ottobre, Rosari missionari itineranti ogni mercoledì nelle piazze di Roseto.
“Nell’agosto 2022 – racconta ancora don Adriano – con il PIME, in preparazione al Festival della missione, per un’intera giornata abbiamo allestito degli stand su tutto il lungomare con evangelizzazione di strada. Il giovedì prima della solennità di Maria SS. Assunta, il 15 agosto, alle 6 del mattino con i giovani recitiamo il Santo Rosario in spiaggia, con la preghiera dedicata ai 5 continenti. Speriamo di ripetere questa esperienza nel prossimo agosto. Con il ricavato de mercatini di beneficenza abbiamo provveduto a tinteggiare l’esterno della chiesa. Il venerdì di ogni settimana viviamo l’adorazione eucaristica (pomeridiana e serale), nel corso della quale preghiamo per le missioni. Ogni tre mesi organizziamo incontri con i gruppi missionari della di Abruzzo e Molise. Diverse le raccolte fondi per le missioni di Ecuador e Perù. Con i fondi 8xmille siamo riusciti a ristrutturare una scuola per bambini in Uganda e a costruire una chiesa in Madagascar. Con la Nazionale di calcio dei Sacerdoti abbiamo organizzato 2 tornei di calcio a Roseto e Tortoreto coinvolgendo le scuole superiori per aiutare 2 progetti in India. Con le suore brasiliane presenti in vari comuni della nostra diocesi (Suore Oblate del Bambino Gesù) ogni anno, in occasione della ricorrenza della Madonna Aparecida (12 ottobre), organizziamo una giornata con le famiglie italo-brasiliane. A dicembre invece festeggiamo la Madonna di Guadalupe in varie parrocchie della diocesi, con la S. Messa in spagnolo, ed è l’occasione per incontrare famiglie spagnole e venezuelane. E poi l’appuntamento annuale con il convegno diocesano missionario. Sono stati creati laboratori per aiutare le Suore del Bambino Gesù e corsi di lingua italiana per tutti gli stranieri presenti, soprattutto profughi ucraini. Prima che scoppiasse la guerra in Ucraina – continua – erano solo 5-6 i docenti volontari, poi sono arrivati 800 ucraini qui a Roseto, e siamo passati a 47 docenti volontari di lingua italiana. Con i pochi locali disponibili, diversi albergatori hanno fornito sale conferenze. Oggi sono 70 gli ucrani ospiti nelle strutture alberghiere, ma registriamo un’impennata di africani che stanno popolando le spiagge”.
Antonella Mariani, 45 anni, avvocato, conosce don Adriano fin da giovanissima, tanto da aver partecipato alla sua ordinazione sacerdotale. Da catechista a educatrice dei giovani, collabora attivamente nella parrocchia S. Maria Assunta con il gruppo della pastorale missionaria e Migrantes, accompagnando le fasi della preparazione di tutte le iniziative. “Don Adriano – assicura Antonella – è riuscito anche durante la pandemia a tessere contatti con le realtà sociali e culturali del territorio, raggiungendo le comunità in streaming, in Brasile e in tutto il mondo. Perché don Adriano crede molto nella diversità delle culture e delle fedi che è unicità e fonte di ricchezza, ma la Chiesa resta universale, oltre ogni cittadinanza.
I ragazzi africani infatti si sono avvicinati nella nostra parrocchia grazie alla sua docilità d’animo e al suo sorriso”.
Wanda Vitale, 70 anni, napoletana di origine, ha girato in lungo e in largo l’Italia, per assolvere a 42 anni di servizio bancario. Cittadina rosetana da 20 anni, è il braccio forte di don Adriano, la sua segretaria, sempre alla prese con la contabilità e con i numeri di cui, – scherza – “non riesco a liberarmi: ne sono immersa fino al collo più di quando lavoravo! Non dimentichiamo il cammino sinodale – prosegue Wanda – che ci vede impegnati nel gruppo missionario oltre ogni aspettativa. Don Adriano mi ha ringiovanita perché in pensione mi trasmette entusiasmo, gioia di vivere. Con lui si affronta l’insormontabile. Solo per citare la festa dei popoli: da dieci stand previsti inizialmente siamo passati a 22 realtà di cui ignoravamo l’esistenza”.
“Sono distrutta ma felice – chiosa Paola, volontaria del Centro missionario di Teramo – per aver vissuto una festa dei popoli meravigliosa tra gente meravigliosa di diverse nazionalità, in quella circostanza eravamo un unico identico universo.
Nessuna barriera, nessuna chiusura, nessun limite, ma solo gioia e condivisione immensa”.
(di Sabina Leonetti – foto gentilmente concesse da don Adriano Josè Pereira Da Silva)