Il dono della pace
Tra tutti i doni che potremo scambiarci in questi giorni, il più importante viene da Dio. E non possiamo tenerlo per noi! I nostri auguri a voi tutti per un Santo Natale.“Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama” (Lc 2,14). Il Vangelo della notte di Natale, quello di Luca, ci consegna le parole degli angeli ai pastori. Sono loro che annunciano il dono di Dio agli uomini che egli ama: la pace. Mai come quest’anno è proprio questo il vero dono che attendiamo dal Padre, nel giorno in cui suo Figlio prende la nostra carne nella grotta di Betlemme.
La pace, infatti, è innanzitutto un dono da accogliere e poi da far circolare. Ce lo ricorda in modo più calzante anche il nuovo Messale, al quale ormai ci stiamo abituando: il vecchio “scambiatevi un segno di pace” è diventato ormai “scambiatevi il dono della pace”. Un dono che prima riceviamo da Dio, e poi ci restituiamo gli uni gli altri. Proprio in questi giorni stiamo ricominciando a scambiarci anche una stretta di mano, durante la santa messa. Non perdiamo, però, la buona abitudine alla quale la pandemia ci aveva costretto durante le celebrazioni con qualche restrizione: continuiamo a guardarci negli occhi, mentre ci diamo la mano. La pace passa da cuore a cuore e gli occhi, del cuore, sono la porta. Facciamolo girare, questo immenso dono. Facciamolo uscire dalle porte delle nostre chiese e contagiamo il mondo.
“Uniti nel dono” valga anche per il dono della pace, l’unico che davvero può unirci tutti. È questo che vi auguriamo, io e chi ogni giorno insieme a me si spende per sostenere i nostri sacerdoti. Proprio insieme a loro, ai sacerdoti, che ci permettono di celebrare il santo Natale condividendo il pane dell’Eucarestia, vi auguriamo di essere un dono vivente gli uni per gli altri.
Sia questo, per il mondo, il nostro annuncio di pace. Buon Natale!
Massimo Monzio Compagnoni
e tutto lo staff del Servizio promozione
del sostegno economico alla Chiesa cattolica
Nella foto: un dettaglio dell’Adorazione dei Magi di Gentile da Fabriano, Galleria degli Uffizi, Firenze (tempera e oro su tavola)