20 Ottobre 2022

Donatori che commuovono, vite spese senza risparmiarsi

La nostra redazione riceve quotidianamente tante lettere che raccontano storie di generosità e dedizione, sofferenza e speranza, dignità e grandissimo amore. Non è possibile (né sarebbe giusto) condividere tutto, ma ogni tanto facciamo qualche eccezione...

Ogni giorno un nuovo dono. La nostra redazione continua a ricevere quotidianamente tante lettere che raccontano storie di generosità e dedizione, sofferenza e speranza, dignità e grandissimo amore. Non è possibile (né sarebbe giusto) condividere tutto.
Qualche volta, però, non possiamo fare a meno di scegliere qualche stralcio, pur mantenendo riservatezza e rispetto di ciascuno.
Sono preziose testimonianze di un popolo numeroso e silenzioso che continua a sostenere, costi quel che costi, gli sforzi dei nostri sacerdoti. Spesso sono donne, talvolta molto avanti negli anni.
In questo caso l’essere “uniti nel dono” passa anche per quella invisibile ma reale comunione che si concretizza quotidianamente nella celebrazione dell’Eucarestia: alla passione, morte e resurrezione del Signore si associano tante vite spese nel nascondimento e in un silenzio fecondo, senza che la destra sappia quello che fa la sinistra (cfr. Mt 6,3).
A tutti e a ciascuno il nostro grazie.

“Noi persone anziane siamo sempre un po’ restie a scrivere, ma a voi scrivo volentieri perché mi sono sempre occupata degli altri e per questo so quanto sia importante sostenere i sacerdoti: sono loro infatti che mi hanno insegnato a farlo e aiutarli fa parte del mio bagaglio culturale. Ricevo volentieri e leggo con piacere la rivista Sovvenire perché racconta quanto bene fanno i nostri sacerdoti, a dispetto di quanto qualcuno vorrebbe far credere. Io posso personalmente testimoniare di aver conosciuto un sacerdote che col suo stipendio contribuiva a mantenere i poveri della parrocchia. Pregherò per voi e vi chiedo di pregare per me!”
(Carmela, donatrice da 10 anni)

“Ho 91 anni e sto attraversando un periodo difficile. A gennaio è morta mia sorella di 93 anni e subito dopo sono caduta, in giardino, rompendomi una spalla. Due mesi dopo è stata male la sorella di 85 anni con cui abito e a luglio entrambe abbiamo preso il Covid. Nonostante tutto, non ho mai dimenticato i sacerdoti. Li porto sempre nel cuore, solo che non posso andare in banca come vorrei perché ho bisogno di qualcuno che mi accompagni per mandare un bonifico”.
(Giuseppa, donatrice da quasi un quarto di secolo!)

“Sofferenze e dolori d’ogni genare hanno segnato i miei 90 anni di vita. Ho perso due figli prima che nascessero e 4 anni fa ho perso mio marito. Insieme a lui, un cattolico fervente, i sacerdoti li abbiamo sempre aiutati. Le lacrime segnano spesso le mie giornate ma la fede mi aiuta a dire: ‘Sia fatta la tua volontà’. Mi affido alle vostre preghiere, perché da tante altre persone non mi sono sentita compresa”.
(Luigia, donatrice da 3 anni)

20 Ottobre 2022
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