Uniti nel dono, anche per spalare il fango
Sono giornate difficili per Senigallia e per le Marche, colpite da un'alluvione terribile che ha messo a nudo la fragilità del territorio e la crescente pericolosità dei fenomeni atmosferici estremi cui siamo esposti. Ma è proprio in questi frangenti che emerge il DNA di chi sa scegliere di mettere il bene comune prima del proprio.Don Giancarlo Giuliani, parroco di Roncitelli (AN), da dieci anni è alla guida della Caritas diocesana di Senigallia. Domenica 18 settembre era ospite a pranzo da una famiglia senigalliese e alla fine del pasto uno dei figli, sedicenne, ha salutato tutti per unirsi ai suoi amici e andare a spalare il fango. Di testimonianze come questa se ne sentono a decine, in questi giorni, nei piccoli centri di una provincia martoriata ancora una volta dal flagello del maltempo. “Quando accadde nel 2014 – ricorda don Giancarlo – ero parroco in una delle chiese più colpite e danneggiate dal fango (Santa Maria della Neve) ma devo constatare che in questi 8 anni è stato fatto troppo poco per evitare che un simile fenomeno si ripetesse. Eppure i fondi ci sarebbero, se si riuscisse a spenderli in modo appropriato, mettendo da parte controversie politiche e pastoie burocratiche”.
Ancora una volta la Caritas di Senigallia è un punto di riferimento prezioso per rispondere alla prima emergenza. “Vestiario per chi ha perso quello che aveva, ma soprattutto pale, idrogetti, tira-acqua per pulire il fango: questo – ci spiega il Direttore – è ciò che stiamo distribuendo con maggior sollecitudine in queste ore. Sono momenti delicati ed è una lotta contro il tempo per togliere il fango prima che solidifichi e divenga difficilissimo da rimuovere”.
La generosità delle persone in queste circostanze non si lascia pregare. Dalla squadra di rugby del Falconara fino ai gruppi di giovani che anziché andare a fare un’escursione imbracciano le pale e chiamano la Caritas per dare una mano, dagli imprenditori che tolgono la giacca e la cravatta e indossano le pettorine da volontari ai ragazzi che, con le scuole chiuse, spendono il loro tempo non nell’ozio ma nell’attenzione agli altri. In questi giorni si ritrovano in tantissimi accanto a chi, come don Giancarlo, ha fatto della dedizione alla comunità una scelta di vita. Mai come in questi frangenti davvero tutti “uniti nel dono”.
“Chi ha di più – afferma don Giuliani – mette a disposizione risorse, tempo ed energie a beneficio di chi è stato meno fortunato e sta pagando a questa ennesima tragedia il conto più salato. La cosa che lascia un po’ di amarezza – conclude il sacerdote – è che siamo in una regione in cui l’agricoltura biologica è sviluppatissima e l’attenzione per la custodia del creato è molto viva. Speriamo che questa sensibilità possa incidere sempre più anche sulle scelte di chi è chiamato a promuovere il bene comune nella gestione e nella tutela del territorio e delle sue fragilità”.
di Stefano Proietti
(foto AFP: Senigallia il 16 settembre 2022)